Domenicali: “Alonso ci da la carica”

Stefano Domenicali, in una intervista per il giornale “La Stampa” si dice molto contento del rilancio della Ferrari, con Alonso che vuole costanti aggiornamenti e da qualche anticipazione sul nuovo punteggio della Formula 1, che potrebbe introdurre anche i punti per la pole position.

Insomma, la dura lezione del 2009 è stata incassata e digerita. Lo stesso Domenicali fa capire che non si rifaranno gli stessi errori di questo anno da dimenticare. Nell’intervista, il capo della gestione sportiva fa il punto della situazione:

La sua preoccupazione in questo momento?
«La benzina. È una questione di pesi: dal 2010 le qualifiche si disputano con il serbatoio scarico, mentre in gara si parte con il pieno e sono vietati i rifornimenti. Sarà cruciale trovare il giusto compromesso, capire come lavorare il venerdì, valutare il consumo delle gomme e dei freni in condizioni così diverse».

È sufficiente un mese di test?
«Deve esserlo. Siamo tutti nelle stesse condizioni. Poi aspettiamo le decisioni del gruppo di lavoro Sport della Fia, che si riunirà in gennaio per approvare nuove regole».

Valide già per il 2010?
«Sì. Saranno probabilmente rivisti i punteggi: c’è la proposta di premiare la pole position e il giro più veloce in gara. Chiediamo anche la possibilità di fare due soste per il cambio gomme, invece di una soltanto».

Fernando Alonso è già al lavoro?
«È stato qui l’ultima volta a metà dicembre. Da allora chiama tutti i giorni per sapere se la monoposto nelle simulazioni ha le prestazioni che ci aspettiamo. È giusto che sia così: un campione deve avere a disposizione una vettura competitiva, altrimenti non riesce a esprimere le potenzialità. Il suo arrivo ha dato un bell’impulso ai ragazzi».

Massa lo date per recuperato al 100 per cento?
«Sì. Gli ultimi controlli una settimana fa sono stati positivi. A fine gennaio si sottoporrà alla visita di controllo con i medici della Federazione. È passato dal dramma dell’incidente alla gioia per la nascita di Felipinho: non se lo scorderà mai, il 2009».

Parliamo di Michael Schumacher: gli avete sottoposto un contratto triennale, lui ha annunciato al mondo l’accordo, poi non ha firmato. E se n’è andato alla Mercedes. Commento?
«Un matrimonio non si basa su aspetti formali. Nella sua testa era scoccata la scintilla e aveva voglia di affrontare una nuova sfida sportiva: la Ferrari non si sarebbe comunque opposta. Siamo molto dispiaciuti, inutile negarlo, ma ora lavoriamo per stargli davanti».

Schumacher ha vinto tanto perché era un fenomeno, aveva la miglior macchina e non c’erano altri campioni in circolazione: vero o falso?
«Gli avversari sono quelli che trovi in pista, così è lo sport. Michael ha corso contro piloti di talento che magari non avevano la sua stessa personalità. I risultati mostrano che è un grandissimo campione».

Il pubblico italiano lo fischierà?
«Sono stato stupito dal ricevere tante lettere di tifosi “delusi”, per usare un eufemismo. Il Gp d’Italia è lontano: sono convinto che i ferraristi veri gli saranno riconoscenti. La storia non si cancella».

Più forte la McLaren o la Mercedes?
«Metto sul nostro stesso piano McLaren, Mercedes e Red Bull». Honda, Bmw e Toyota hanno lasciato, la Renault ha ceduto parte delle quote: come deve cambiare la F1 per non impoverirsi? «Dobbiamo ridurre i costi senza abbassare il livello tecnico. Il dibattito è aperto».

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