Cenere nei cieli: difficoltà di rientro per le F1

Il più multinazionale degli sport non poteva che essere coinvolto dal più multinazionale degli eventi atmosferico-geologici: dopo il GP di Cina infatti tutti i team di F1 sono già alle prese con le conseguenze della mega eruzione del vulcano islandese che sta coprendo l’Europa di cenere. Moltissimi gli aeropoti chiusi, migliaia e migliaia i voli cancellati. Adesso per le scuderie di F1 si pone un nuovo mega problema da risolvere: come tornare a casa?

La cosa ha preso proporzioni “vulcaniche”. Al momento la maggior parte dei voli in partenza da Shangai, per le prossime 48 ore, sono cancellati.  Se  il personale delle squadre, fra navi e treni, troverà comunque il modo di tornare in Europa, altro discorso sarà spedire i cargo con le vetture. Pare che dalla Cina non sarà possibile poter avere voli se non prima dell’inizio di Maggio. Se fosse così si rischierebbe addirittura di far saltare il GP di Spagna, in programma a Barcellona domenica 9 maggio.

Il Team Principal della McLaren, Martin Whitmarsh ha già fatto sapere che molti si stanno attrezzando per tornare in Europa attraverso la ferrovia Transiberiana, e che comunque il personale troverà presto il modo di rientrare alle proprie rispettive sedi, magari attraverso rotte più “tortuose”. Ma per le auto il problema è molto più grosso, soprattutto per quelle scuderie che avevano programmato un rientro in fabbrica per poter montare sulle monoposto nuovi elementi in vista del primo Gran Premio europeo.

E’ il caso proprio del team di Woking e della Virgin Racing che, come ha confermato lo stesso progettista, Nick Wirth dovrebbe necessariamente portare auto e materiali in Inghilterra per montare i famosi nuovi serbatoi, più grandi. Se i ritardi si protrarranno oltre i due-tre giorni alcune scuderie potrebbero addirittura optare per un trasferimento di attrezzature e monoposto direttamente a Barcellona, in tempo per il GP iberico.

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