Ferrari: un “giovedì” che ci aiuta a capire la F10

C’è tanta soddisfazione in casa Ferrari per il dominio di Alonso in entrambe le sessioni di prove libere del Gp di Montecarlo. Ma l’ordine, perentorio, per gli uomini in rosso rimane uno soltanto: piedi per terra.  A darlo è il gran capo Stefano Domenicali “Oggi abbiamo dimostrato che qui diremo la nostra, ma gli avversari sono dietro e c’è ancora tanto lavoro da fare per migliorare la macchina”

Come è possibile che la F10 in difficoltà nei curvoni di Barcellona causa mancanza di carico si ritrovi ad essere un fulmine di guerra sulla pista che più di tutte richiede il massimo carico aerodinamico? Alla domanda che in molti si saranno fatti risponde lo stesso Alonso, mattatore di giornata con una guida salda e chirurgica, nelle sue dichiarazioni post prove.

Ecco le parole dei protagonisti del giovedì rosso:
Fernando Alonso (Pos. 1° 1’14″904) : “Oggi è soltanto giovedì, quindi l’obiettivo principale era quello di capire come funzionavano le gomme e prendere confidenza con il circuito. Su questo tracciato un cambiamento di assetto importante può darti mezzo decimo ma la fiducia nella guida ti può consentire di guadagnare mezzo secondo. Abbiamo quindi lavorato per cercare di trovare il giusto feeling con la macchina e per renderla facile da guidare. C’è ancora tanto lavoro da fare e tanto margine di miglioramento. Le condizioni della pista miglioreranno da qui a sabato, considerato che ci sono tante macchine di diverse categorie che gireranno nei prossimi due giorni. Speriamo di ritrovarci fra due giorni una macchina ben bilanciata. Capisco che ci potesse essere del pessimismo dopo la dimostrazione di forza della Red Bull in qualifica a Barcellona ma sapevamo che qui avere il giusto assetto può fare più differenza rispetto al puro carico aerodinamico e noi avevamo già una buona base di partenza, considerato che Kimi qui aveva sfiorato la pole pur con una macchina dal potenziale decisamente diverso dalla F10.”

Felipe Massa (Pos. 4° 1’15″120): “Decisamente la situazione è ben diversa rispetto a Barcellona. Da una settimana all’altra ho trovato una vettura molto più stabile e facile da guidare e con tanta aderenza in più. Non posso non dirmi contento della F10 e di come sono andate le cose oggi. Detto questo, c’è ancora tanto da fare per prepararci nella maniera migliore per il prosieguo del weekend. Il traffico potrà essere un problema, in particolare in Q1, e dovremo cercare di gestire la situazione nella maniera migliore. Qui è sempre difficile fare il giro perfetto: ci sono tante curve lente dove si può perdere tantissimo tempo che non si recupera dopo: riuscirci, però, dà una soddisfazione davvero speciale.”

Chris Dyer ( ingegnere capo): “Sia Felipe che Fernando si sono detti soddisfatti del comportamento della vettura e sono riusciti a far lavorare bene entrambi i tipi di gomme portati qui dalla Bridgestone. E’ chiaro che, non sapendo i quantitativi di benzina che avevano a bordo le vetture dei nostri principali avversari, è difficile dire esattamente dove siamo rispetto a loro ma non credo sia azzardato dire che potremo essere in grado di lottare per le prime posizioni della griglia di partenza.”

C’è da aggiungere che quando i carichi sono così alti per tutti certe differenze si assottigliano e la maggiore deportanza della Red Bull sembra fare la differenza maggiormente nelle piste con lunghi curvoni veloci che in quelle come Monaco dove conta molto il bilanciamento della vettura.
La F10 a differenza di Red Bull e Mclaren è stata progettata per trovare il massimo grado di efficienza, ovvero la massima deportanza senza però piegarsi alla resistenza a scapito della velocità. La Red Bull d’altro canto ha lavorato privilegiando la ricerca del carico aerodinamico anche a rischio di penalizzare la velocità. La creatura di Newey infatti risulta spesso più lenta delle rivali dirette sui rettilinei.

In un mondiale così livellato con quattro scuderie competitive e molto vicine tra loro (oggi sei piloti in meno di tre decimi) in ogni gara la differenza potrebbe farla anche il naturale adattamento delle macchine ai tracciati.
Dalle parole di Alonso e di altri uomini Ferrari è lecito aspettarsi una Rossa molto competitiva nei circuiti sia veloci che lenti dove però sia facile trovare il set-up ottimale; la F10 è nata sotto i migliori auspici, essendo veloce nel senso letterale del termine, e quando le gomme lavoreranno bene grazie al miglior bilanciamento sarà sempre una delle pretendenti alla vittoria.
L’altra faccia della medaglia è che non ci sarà da stupirsi se in circuiti dove ci vuole tanto appoggio aerodinamico, come Spa o Suzuka, la Red Bull scappi di nuovo via come a Barcellona facendo gara a sè.

Senza andare troppo avanti, soprattutto in uno sport dove anche un grado di temperatura o un po’ di sporco sull’asfalto possono stravolgere i valori in campo, i Ferraristi possono essere fiduciosi per questo Gran Premio Monegasco. Con un Fernando così in palla e un Felipe che ha ritrovato il giusto feedback con la vettura è giusto aspettarsi una Ferrari in lotta per la vittoria , qui dove non guarda più gli altri dall’alto  dall’ormai lontano 2001.

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