GP Europa 2010: le nostre pagelle

VETTEL 10 – Nella gara dei mille dubbi, Vettel riesce a vincere e a dimostrare di non essere stato sopravvalutato. Ottiene la pole e la vittoria restando in 1° posizione per tutta la gara. Si rilancia in campionato, superando così il compagno di team in classifica.

HAMILTON 8 – Arriva secondo, ma l’inglese è ancora protagonista di fatti controversi. Lui commette un’ingenuità, ma è la Federazione a combinarla grossa, penalizzandolo troppo tardi. In ogni caso corre con la determinazione di sempre.

BUTTON 8 – I 5 secondi non incidono sul suo risultato. Arriva dunque 3°, facendo la solita gara di attesa, sfruttando alla grande ogni minima situazione caotica. E’ ancora secondo nel mondiale ma perde 3 punti rispetto al compagno.

BARRICHELLO 8.5 – Zitto zitto Barrichello arriva ai piedi del podio, ottenendo una 4° posizione che vale oro per il campionato. La Williams ha portato aggiornamenti importanti e, grazie anche alla sua prestazione, si riporta nelle posizioni che contano.

KUBICA 7.5 – Arriva 5° ma sa che il suo potenziale era maggiore della Williams. Anche lui subisce la penalità ininfluente dei commissari portando a casa punti preziosi che lo tengono ancora in buona posizione in classifica.

SUTIL 8 – Sabato era deluso di non aver centrato il Q3, dopo la gara sarà di un altro umore. La SC gli fa recuperare 3 posizioni, passa in pista Buemi e si ritrova così 6°, anche con i 5 secondi di penalità. Ennesimo piazzamento a punti.

KOBAYASHI 8 – Grande prestazione del giapponese. Occupa il 3° posto per gran parte della gara grazie ad un pit stop ritardato. Quando torna in pista con le gomme soft, supera alla grande Alonso e, all’ultima curva, Buemi. Meritava di più di un 7° posto.

ALONSO 7.5 – Fino al giro 9, lo spagnolo è 3° e gira su ottimi tempi, poi entra la SC e il comportamento di Hamilton lo fa infuriare. Si ritrova 10°, si sbarazza subito di Hulkenberg poi si spegne, subendo nel finale il sorpasso da Kobayashi. Racimola a fine gara una posizione che sa di beffa.

BUEMI 7.5 – Bella gara dello svizzero, che dopo le critiche di Marko sulle sue performance, da Montreal sta racimolando punti preziosi. Perde la settima posizione all’ultima curva, mentre l’ottava la perde per la penalità di 5 secondi.

ROSBERG 7 – Se dal box ti dicono di far passare quelli dietro, significa che si è proprio alla frutta. Nonostante queste indicazioni, Nico riesce a tenere dietro Liuzzi, difendendo una posizione che risulta preziosa, dato che, grazie alle penalità, si ritrova 10°.

MASSA 6.5 – Finchè Webber non decolla, il brasiliano si era messo a seguire Alonso rimanendo ad una distanza controllata. Il doppio pit stop Ferrari lo penalizza precipitando in 17° posizione non riuscendo più a risalire. Conclude 11° grazie alle penalità.

DE LA ROSA 6 – Il suo compagno fa un garone, ma nemmeno lui sfigura. Parte 16° e arriva in zona punti senza usare la strategia azzeccata di Kobayashi. I 5 secondi di penalità lo estromettono dalla 10° posizione, finendo 12°.

ALGUERSUARI 5 – Nella gara di casa Jaime non brilla. Dietro a Buemi in qualifica e fino alla SC, che gli compromette definitivamente la gara, aveva recuperato solo una posizione. Buemi sta crescendo mentre lui sta calando.

PETROV 6 – Stavolta in partenza anzichè recuperare posizioni ne perde addirittura 6, precipitando a metà classifica. Si sbarazza subito di Alguersuari, inseguendo dopo la SC la Sauber di De La Rosa senza raggiungerla. Anche lui riceve 5 secondi di penalità.

M. SCHUMACHER 5.5 – Soffre per tutto il week-end problemi ai freni e questo non lo aiuta. Finisce penultimo tra i piloti dei vecchi team, nonostante avesse rimontato (grazie anche alla SC) fino al 3° posto, per colpa del semaforo rosso e di un cambio di strategia inatteso.

LIUZZI 5 – Subisce il doppio pit stop Force India che non gli permette di riavvicinarsi alla zona punti. Finisce 13° (prima di prendersi i 5 secondi di penalità), ma per tutta la gara segue un Rosberg in palese difficoltà senza mai riuscire a superarlo.

DI GRASSI 6.5 – Il brasiliano riesce a battere il compagno di team, per la prima volta, sia in qualifica che in gara. Arriva 17° a solo un giro da Vettel con una Virgin che non riesce a tenere il passo delle Lotus.

CHANDHOK 6 – Davanti a B. Senna per tutto il week-end, anche lui supera la SC nel caos totale. Riesce ad arrivare a soli 2 giri dal vincitore, e questo è un buon segnale in vista delle prossime gare. In attesa di aggiornamenti.

GLOCK 5 – Male in qualifica e male in gara. Come il compagno non rientra ai box quando c’è la SC e così quando effettua la sosta si ritrova dietro alle HRT. Ignora le bandiere blu (gli costerà 20 secondi di penalità) e si tocca con B. Senna, forando una gomma.

B. SENNA 5 – Almeno vede il traguardo dopo 4 ritiri. Si fa notare in gara solo per il duello con Glock per la 21° posizione, quando rompe l’alettone anteriore. Anche lui finisce a 2 giri ed è l’unica consolazione di giornata.

TRULLI 5.5 – Come sempre l’abruzzese è sfortunato. Accusa immediatamente dei problemi tecnici e poi viene rispedito in pista per accumulare KM. Conclude a 8 giri e ora a Silverstone arriverà l’ultimo grosso aggiornamento per la T127.

HULKENBERG 7 – Il suo gesto di stizza fa capire come il tedesco era arrabbiato per la buona occasione persa. Poteva concludere in zona punti (cosa che non accade dal GP di Malesia). Rimane la soddisfazione di aver battuto Barrichello in qualifica.

WEBBER 4.5 – Oggi deve ringraziare il cielo se può ancora vivere una vita normale. Era partito male dal lato sporco, precipitando in un giro al 9° posto. Rientra così ai box e si ritrova dietro a Kovalainen.

KOVALAINEN 5 – Anche lui deve ritenersi fortunato di essere uscito illeso dall’incidente, anche se non ha rischiato tanto come Webber. In qualifica era rimasto dietro a Trulli, ma alla partenza l’aveva superato.

GP EUROPA 5 – Grazie alle decisioni dei commissari, che non c’hanno capito nulla, i colpi di scena non sono mancati. Più in direzione gara che in pista.

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