Silverstone, le parole “oltre i limiti di velocità”

Nervosismi, battaglie intestine, polemiche. C’è e ci sarà molto di cui discutere dopo questo Gp d’Inghilterra. Poca la prudenza usata dai piloti, a dispetto di quanto raccomandano i segnali stradali, sia in pista sia davanti ai microfoni. Queste le parole, a caldo, dei primi tre sul traguardo: Webber, Hamilton, e Rosberg.

Mark Webber: “dopo le mie lamentele per l’ala vecchia, che mi è stata data in qualifica, adesso posso dire che c’è giustizia e che qualcuno mi vuole bene dall’alto. Qualcuno mi ha aiutato. È stato un ottimo Gp, ho lottato con Lewis dall’inizio alla fine. Questa potrebbe essere una lotta magari non visibile a molti, ma vi assicuro che anche duellare a distanza, con i tempi sul giro, è molto dura. Decisivo è stato lo stint con le gomme dure, ho cercato di farle durare. Poi la Safety Car mi ha sconvolto un po’ i piani, ma sono riuscito a farcela lo stesso. Ho costruito la mia vittoria già in partenza, passando Vettel. Volevo affrontare al meglio la prima curva e ci sono riuscito”.

Lewis Hamilton: “questo risultato viene dal duro lavoro di tutto il team. Partivamo da una situazione molto difficile, ma siamo riusciti lo stesso a portare a casa un ottimo risultato. Anche Jenson ha fatto un gran lavoro. Questo è fantastico per la squadra, siamo davanti a tutti anche nel Campionato Costruttori. Mark e la Red Bull hanno fatto un lavoro fenomenale, lui andava fortissimo. Io ho fatto tanti giri da qualifica, ma lui era imprendibile”.

Nico Rosberg: all’inizio della gara non è stato facile. Avevo dietro Alonso che mi stava molto vicino. Sono riuscito a tenere duro e a portare a casa un ottimo terzo posto. Grandioso il lavoro di tutta la squadra. Abbiamo fatto molto, molto meglio di Valencia. Fondamentale anche la buona resa degli pneumatici. Per il resto è stato davvero bello correre qui a Silverstone, una bellissima atmosfera.

 

E intanto, lungo il paddock, un acidissimo Sebastian Vettel ha commentato in questo modo un domanda della collega della RAI sul suo rapporto di amicizia con Webber: “in realta’ non siamo stati mai realmente amici, siamo piloti di due generazioni diverse, io sono molto piu’ giovane”.

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