Scandalo a Silverstone. FIA assurda contro la Ferrari

Assurdo. Quello che è successo a Silverstone è stato assurdo. Non c’è altro modo per definire quello che i commissari hanno fatto nei confronti della Ferrari. È vero, quelli della Rossa ce l’hanno messa tutta per azzeccarne poche in questo Gp di Gran Bretagna, ma a prescindere da questo (già ampiamente e correttamente analizzato in questo articolo) la beffa subita dalle decisioni degli steward della FIA è stata madornale ed inaccettabile.

Alonso taglia la chicane, passa Kubica e non gli restituisce la posizione. Errore, certo. Perchè nel dubbio avrebbe dovuto farsi ripassare. Dal muretto lo confortano nella sua decisione di proseguire. Pare ci sia l’avallo dello stesso Whiting. Poi il contr’ordine: “Devi far ripassare Robert!”. Peccato che Kubica si sia appena ritirato. Passa del tempo. Troppo come al solito. Alonso prosegue. Gira bene, il podio è a portata di mano. Arriva la mazzata! Quella penalità che non aveva potuto scontare, visto che Kubica si era ritirato per problemi al cambio (il suo primo ritiro in stagione) Alonso la deve comunque scontare, effettuando un drive through. Qual’è la ratio di questa decisione?

Si può far pagare due volte per la stessa colpa? Certo che no! Nel caso di Alonso il pilota della Ferrari non aveva pagato, suo malgrado. La penalità quindi era stata inefficace, non era stata una sanzione afflittiva, si direbbe in gergo giuridico. Ecco allora arrivarne un’altra, anche se in colpevole ritardo. Ma in linea di principio il discorso potrebbe filare. Anche se personalmente rimango dell’idea che Alonso non aveva alcuna colpa. Kubica, furbo, non gli lascia spazio e lo costringe ad una scelta: o la collisione o il taglio della chicane. Alonso sceglie di andare dritto, ma aveva una priorità acquisita (una regola del vantaggio si direbbe nel calcio), visto che era già leggermente davanti a Kubica.

Ma non è questo il punto. Torniamo alla decisione della FIA. Discutibile o meno la ratio, in linea di principio, è giusta. Alonso deve pagare per la sua, presunta, scorrettezza. Ed ecco il drive through che rende afflittiva ed efficace la penalità inflitta. Che insomma arreca un “danno” effettivo a chi non ha rispettato le regole. Perchè allora, se così stanno le cose, la stessa ratio non è valsa anche a Valencia per Hamilton? Perchè in quel caso si è deciso di infliggere una pena per nulla afflittiva? Lì l’errore (il sorpasso sulla safety car) era molto più chiaro ed inequivocabile. Non serviva tutto quel tempo per decidere, e invece è stato perso. Ne è stato perso parecchio. A tal punto, da permettere ad Hamilton di guadagnare talmento tanto da scontare il drive through in condizioni ideali. Entra in pit lane secondo e ne esce sempre secondo. In pratica la penalità non sortisce alcun effetto, non è afflittiva, non arreca alcun danno a chi non ha rispettato (in maniera eclatante) le regole. Era chiarissimo che aspettando talmente tanto nel dare il penalty ad Hamilton questi non ne avrebbe avuto alcun danno. Eppure è stato fatto proprio questo.

Tutto ciò, per tornare al concetto iniziale, è assurdo. La Ferrari stessa ha subito manifestato, durante e dopo la gara di Silverstone, il proprio disappunto. La FIA dimostra di avere due pesi e due misure. E ultimamente la bilancia pende sempre dalla stessa parte. Vogliamo pensare che siano solo errori, e non orrori. Ma questo non è sport!

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