Gp d’Ungheria. In conferenza Vettel nero

Finito il Gp d’Ungheria la cosa più evidente è il volto scurissimo di Sebastian Vettel. Non si da pace il giovane tedesco nel vedere una vittoria facile ormai sfumata, e soprattutto nel vederla in mano al suo compagno di squadra, Webber.
Ecco allora le dichiarazioni dei primi tre al traguardo: Webber, Alonso, Vettel.

Webber: “Sapevamo che in partenza sarebbe stato difficile. Alonso e Vettel sono partiti molto bene. Qui è difficile superare, io sono rimasto terzo mentre Sebastian ha preso il largo. Poi c’è stata la safety car. Abbiamo deciso di proseguire con una strategia diversa. È stata dura cercare di accumulare un vantaggio sufficiente per restare primo. Ma ci sono riuscito ed ho matenuto la prima posizione. Quello che è successo a Vettel è stato un dono per me, ed io accetto questo dono. Mi dispiace per lui. Qui l’obiettivo della Red Bull era la doppietta, ma non ci siamo riusciti. Per il resto la giornata è stata fantastica”.

Alonso: “Vista la differenza di passo tra noi e la Red Bull è un gran risultato essere arrivato secondo, una fortuna. Ma in questo 2010 ne abbiamo avute veramente poche di fortune. Ho fatto una buona partenza. Ero quasi riuscito ad essere primo. Poi la gara è stata molto stressante dopo l’ingresso della safety car. Abbiamo avuto poco tempo per decidere. Ma è stato molto importante fare tutto rapidamente senza incorrere in errori o penalità. Mark ha guidato benissimo, ha fatto tanti giri con le morbide. Ma qui le morbide non erano poi così morbide. Il circuito, dove era molto difficile passare, mi ha aiutato a tenere dietro Vettel. Altrimenti sarebbe stato assolutamente impossibile stargli davanti.”

Vettel: “Non avevo capito il perchè della penalità che mi è stata inflitta, poi mi hanno spiegato. In partenza tutto ok, mi sono difeso bene. Quando hanno fatto entrare la safety car sono andato ai box al volo. Fin lì è stato facile, poi alla ripartenza dietro la safety car mi sono addormentato un po’ e ho rallentato troppo. Ho perso contatto radio col muretto, aspettavo segnali per capire cosa fare. Pensavo ci fosse un altro giro dietro la safety car. Non era mia intenzione rallentare. Sono molto dispiaciuto. È stata una vera sfortuna. Sarebbe stato facile per me vincere”.

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