Vettel: “Almeno il mio ritiro non è frutto di un errore”

E’ guerra psicologica tra Vettel e Webber. E’ l’unica cosa che i due piloti possono fare in questo momento, alla luce delle considerazioni di Horner che ha confermato che la Red Bull non favorirà l’uno o l’altro pilota, lasciandoli liberi di lottare in pista per il titolo piloti.

Così, dopo il doppio ritiro accusato a Yeongam, Sebastian Vettel non perde occasione di lanciare una frecciatina al proprio compagno di squadra. Lo fa in una recente intervista, dove con fare sibillino fa capire di non aver intenzione di regalare nulla a Webber: “Le mie possibilità di vincere? Sono quelle che sono, non posso cambiare nulla. E’ stato un momento difficile quando il motore è esploso. Il ritiro di Mark è stato drammatico per la squadra, ma almeno so che il ritiro in Corea non è stato per un mio errore e non aveva nulla a che fare con le mie prestazioni”.

Basta leggere tra le righe per capire il chiaro riferimento all’errore di Webber. Poi, con tanta nonchalance, Sebastian continua l’intervista concludendo: “Abbiamo due gare da disputare e abbiamo visto quanto rapidamente possono cambiare le cose. La corsa al titolo non è ancora finita, quindi vedremo cosa succederà alla bandiera a scacchi del GP di Abu Dhabi”.

E a proposito di motori in fumo, Helmut Marko, consulente del team Red Bull, in una intervista al Mail Online ha spiegato il problema al propulsore accusato da Vettel in Corea: “Non c’era stato nessun segnale di cedimento, ma improvvisamente alla curva 17 ha perso una fila di cilindri ed aveva forti vibrazioni. Aveva solo metà motore funzionante e lì ho fatto il conto alla rovescia per il momento in cui il motore si sarebbe rotto. Pazienza, ora abbiamo motori con basso chilometraggio, staremo più tranquilli per le gare rimanenti”.

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