Qual è stata secondo voi la sorpresa del 2010?

Un 2010 esaltante per la Formula 1 si avvia alla conclusione. Ma non vogliamo parlarvi ancora una volta del gran campionato di Vettel, delle vittorie di Alonso o delle spettacolari gare di Hamilton.

Stavolta vogliamo eleggere la sorpresa dell’anno; sarete voi a decidere qual è stato il pilota che  più vi ha colpito in positivo, magari perchè autore di prestazioni e risultati inaspettati alla vigilia del Mondiale. Ecco le nostre cinque nomination con qualche buona ragione per votare l’uno o l’altro driver, sarete  voi però ad esprimere la  preferenza e dare quindi l’oscar sorpresa 2010.

Mark Webber: A trentaquattr’anni il simpatico pilota australiano ha trovato la velocità e la consistenza giuste per essere uno dei protagonisti della stagione. Non una comparsa Mark, e nemmeno lo scudiero del campioncino Vettel come in molti pronosticavano alla vigilia del campionato, bensì uno dei più autorevoli pretendenti alla corona iridata se non addirittura il favorito alla vittoria finale per molte gare. Cinque pole position, dieci podi complessivi, quattro vittorie tutte convincenti (capolavoro quella di Montecarlo), Webber si è rivelato un pilota competitivo e maturo a cui forse è mancato all’ultimo un po’ di carattere e talento per chiudere in bellezza la volata iridata. Onestamente però, chi di voi avrebbe pronosticato per lui il terzo gradino mondiale e una lotta alla pari con gli altri top driver?

Jenson Button: Campione del Mondo nel 2009, con l’incredibile Brawn Gp, lo scorso inverno fece rumore il suo passaggio alla McLaren. Abbandonare la macchina vincente per una sfida tutta nuova e per un compagno scomodo come Lewis Hamilton è da pazzi, dicevano. Jenson ha risposto in pista, perdendo si il confronto interno con Lewis e la corona iridata conquistata l’anno prima ma vincendo la sua personale sfida. Ha trionfato in due rocambolesche gare grazie alla sagacia e all’ intelligenza tattica, dimostrando una sensibilità di guida fuori dal comune ed è salito sette volte sul podio, rendendosi protagonista di prestazioni brillanti che l’hanno tenuto in gioco per il mondiale fino alle ultime gare, nelle quali ha abdicato a testa alta. Tenere testa a un fenomeno come Hamilton e lottare per il mondiale nonostante il cambio di scuderia non è cosa da poco.

Robert Kubica: Il ventiseienne polacco ha le stimmate del fuoriclasse, senza dubbio. Velocissimo, consistente, intelligente, costante. Eppure sembrava destinato all’oblio dopo il ritiro della Bmw nel 2009 quando, snobbato dai top team, Robert firmò tra mille dubbi con una Renault in piena smobilitazione. Fortuna e capacità hanno voluto che la Regiè, quasi come fosse il suo canto del cigno, per l’ultimo anno di presenza in F1 abbia sfornato una macchina superiore alle modeste aspettative, una vettura si tradizionale ma anche competitiva, non al livello delle big ma capace tra le mani di Robert di insediarle in molte gare. E allora, vedendo anche i disastrosi risultati dell’altro pilota in giallo Petrov, non può non sorgere il fondato dubbio che i tanti punti raccolti e i tre podi conquistati dal polacco siano davvero tutti farina del suo sacco. Una stagione eccezionale per Kubica, che ha spazzato via, ove ancora vi fossero,ogni residuo dubbio sulle sue capacità.

Nico Rosberg: Per il tedesco si potrebbe fare un discorso analogo a quello su Kubica, come il polacco anche Nico è un pilota sottovalutato, concreto e incisivo, pronto a lottare per le posizioni di vertice. La differenza sostanziale è che la chiamata giusta per Rosberg è arrivata, quella di una Mercedes che non ha rispettato i pronostici della vigilia. Tre terzi posti per Rosberg e tanti piazzamenti nei primi cinque, a ridosso dei migliori. Tutto questo con una vettura soltanto discreta e in regressione tecnica durante l’anno. Merito suo il quarto posto in classifica costruttori. Perchè Nico sorpresa dell’anno? Perchè ha totalizzato quasi gli stessi punti di una Ferrari (quella di Massa) e praticamente il doppio di quelli del suo ben più blasonato compagno di squadra, Michael Schumacher.

Kamui Kobayashi: Spavaldo, arrembante, funambolico. Kamui è finito sotto le luci della ribalta non per vittorie e podi ma per il modo di correre, per gli incredibili sorpassi, per la guida naturale e spettacolare. Perchè un pilota il cui miglior risultato è stato un sesto posto (Silverstone) ed è arrivato 12° nel Mondiale dovrebbe essere la sorpresa dell’anno? Semplice, perchè questo piccolo samurai con impressionante facilità compie gesta in pista degne di nota e con una Sauber appena sufficiente ci ha fatto rivivere a tratti un epoca, quella dei cavalieri del rischio, che è ormai soltanto un lontano ricordo.

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