Che calendario avremo in futuro?

Nella prossima stagione, per la prima volta, si correranno 20 gare, le 19 del 2010 più l’aggiunta del GP d’India. Ma sono tanti i paesi che vogliono ospitare un GP e dati i contratti siglati con Stati Uniti e Russia, nonostante massimo di 20 gare sia già stato raggiunto, significa che dal 2012 qualche GP uscirà dal calendario. Analizziamo la situazione dei GP e dei loro contratti per cercare di capirne di più.

20 GARE – Nella stagione 2011, per la prima volta dal 1950, si disputeranno 20 gare valide per il campionato del mondo. La new entry 2011 sarà il GP d’India, in programma il 30 ottobre sul Jaypee Circuit, ancora in costruzione. L’India è dunque l’ultimo paese in ordine di tempo ad entrare nel calendario, dopo gli ingressi di Malesia, Bahrain, Cina, Turchia, Singapore, Abu Dhabi e Corea negli ultimi 11 anni. Un espansione verso est che ha fatto perdere nello stesso periodo di tempo gare storiche come il GP di Francia e di San Marino e che mette a rischio anche altre gare come il GP d’Italia, del Belgio e quello di Germania, che già ora alterna Hockenheim con il Nurburgring.

TUTTI VOGLIONO LA F1 – Ma l’esportazione dello sport in nuovi paesi non si ferma: nel 2012 si ritornerà negli Stati Uniti mentre nel 2014 si andrà a correre per la prima volta in Russia, eterno sogno di Bernie Ecclestone. Oltre a Roma, che si è candidata per un posto nel calendario dal 2013, sono tanti i paesi che vorrebbero ospitare il Circus: Qatar, Portogallo, Sud Africa, Bulgaria, Francia, Ucraina e Vietnam sono solo gli ultimi ad aver avanzato pubblicamente di volersi (re)inserire nei prossimi calendari, nonostante Ecclestone e i teams abbiano un gentlemen agreement sul numero massimo di gare, 20.

CHI ESCE? – Se questo limite non dovesse essere modificato, dati i futuri certi (almeno sulla carta) ingressi di Stati Uniti e Russia, quale paese dovrà lasciare il posto a queste nuove gare? Dando uno sguardo alle scadenze dei contratti tra gli organizzatori dei GP e la FOM, notiamo come le gare più a rischio siano Cina, Turchia e Giappone, in scadenza nel 2011. Il mercato cinese è importante per le scuderie, ma le recenti modifiche richieste dalla FIA al circuito di Shanghai sono un campanello d’allarme per gli organizzatori cinesi. Se sul Giappone non ci dovrebbero essere grossi dubbi su un prolungamento di contratto, chi più rischia in assoluto è il GP di Turchia. Ecclestone è il proprietario del circuito ma avrebbe richiesto il doppio alla federazione turca per mantenere un GP che ha scarso interesse. Facile che l’Istanbul Park ospiti l’ultimo GP di Turchia la prossima primavera. Un altro dei GP a rischio è quello del Belgio, in scadenza nel 2012. Il governo belga e Ecclestone vogliono mantenere la corsa, ma le proteste degli ambientalisti e i problemi economici dei gestori del circuito, potrebbero avere la meglio. Guardando più in là, Singapore ha un contratto fino al 2012 con opzione per altri due anni che dovrebbe essere esercitata, nonostante i costi elevati dichiarati dal governo locale. Hanno un cotratto fino al 2014 Canada, Europa (ma Valencia potrebbe rompere il contratto anzitempo per insoddisfazione degli organizzatori), fino al 2015 Australia, Brasile, Malesia, fino al 2016 Abu Dhabi, Italia, Corea e Ungheria. Ancor più solidi i contratti di Germania (2018, con alternanza Hockenheim-Nurburgring), Monaco e Russia (2020), Stati Uniti (2021) e Gran Bretagna (2027).

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