Vettel e Schumi, modi diversi di gestire la pressione

Ore di vigilia intense a Melborune, alle 2:30 di domani, ora italiana, scattano le prove libere del Gp di Australia e nella giornata di oggi tutti i maggiori protagonisti hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa. Curioso notare quanto diverso sia stato l’approccio alla stagione da parte di due campioni come Michael Schumacher e Sebastian Vettel.

Il tedeschino della Red Bull ha rilasciato dichiarazioni attendiste e prudenti, quasi volesse allontanare da sè la tanta pressione che per forza di cose lo circonda. Sebastian è il campione del mondo, ha il numero uno sul musetto e la sua Rb7 è accreditata come la vettura migliore del lotto. Vettel si presenta ai nastri di partenza come l’uomo da battere, quello che gli inglesi chiamano “The Great Pretender”. In molti scommetterebbero su una sua vittoria a Melborune, in un discorso senza soluzioni di continuità con la vittoria di Yas Marina.

Lui risponde così: “Il mio numero uno da domani non conta nulla. Si ricomincia daccapo. Quest’anno la situazione è complicata, ancora non si può sapere se siamo competitivi. Cerchiamo di partire al meglio, siamo soddisfatti del lavoro svolto nei test. La vettura è stata affidabile sin dai primi giri e siamo felici della situazione in cui ci troviamo, ma se è abbastanza per vincere lo scopriremo in questo week-end. Che poi non significa nulla, si può anche dominare in Australia ed essere dimenticati a fine stagione…”

Di ben altro tenore le parole da attaccante vero di Michael Schumacher. Lui che con 91 vittorie e 7 titoli iridati in bacheca non ha problemi a sbilanciarsi più di tanto nelle dichiarazioni. E’ chiaro che la pressione da queste parti non è un problema.

Ecco quanto dichiarato da Schumi: “La Red Bull e’ la squadra da battere. La Mercedes ha fatto un enorme passo avanti con la macchina di quest’anno e sta nel gruppo della Ferrari, possiamo essere la seconda forza del campionato. Quest’anno il nostro obiettivo è lottare per il podio.”

Una Mercedes fortissima sentendo Schumi, davanti a Ferrari e McLaren e a ridosso delle Red bull. Con Vettel che nello stesso tempo davanti ai microfoni quasi si difendeva. Quanto può pesare a ventitrè anni quel bellissimo numero uno sul musetto?

Lascia un commento