Red Bull: in Cina 2° e 3°. Vettel pensa agli errori

A parità di gomme e di quantità di benzina la Red Bull rimane l’auto da battere, la migliore. Ma in Cina abbiamo potuto vedere che, con la giusta strategia, con le giuste scelte, le auto dei tori volanti possono essere battute, soprattutto se sbagliano la strategia, come successo a Vettel. Molto probabilmente, se il tedesco avesse optato per le tre soste avrebbe potuto tagliare il traguardo per primo. A vincere è stato invece il redivivo Hamilton, autore di una gara splendida, dietro, appunto, Vettel e Webber a completare il podio.

La fionda di Vettel, in partenza, si inceppa. Il Campione del Mondo in carica viene inghiottito dalle due McLaren. Button ed Hamilton non riescono a scappare, non potrebbero. Vettel rimane dietro, 14 giri di studio, poi un piccolo capolavoro. Si avvicina, rimanendo a pochi decimi, quindi l’affondo. Prima passa Hamilton. Poi entra ai box, in coda a Button. L’inglese sbaglia piazzola, occupando quella Red Bull. Vettel gli è dietro, Button si sposta, Vettel cambia le gomme e passa: fatto! Guadagna così la testa della corsa. La forza di Vettel, della sua monoposto e del suo team è superiore anche a possibili errori, come quello fatto in partenza dal campioncino tedesco, ma non superiore al maggiore dei loro errori: la strategia su due soste, che gli costa poi la testa della corsa, dopo aver subito il sorpasso decisivo da Hamilton.

Nella seconda metà del gruppo Webber fa il diavolo a quattro, sorpassando avversari a iosa, per recuperare la partenza dalla 18esima piazzola. Il suo lavoro oscuro paga, chiude infatti con un meraviglioso terzo posto, dopo un’intera gara in salita. Tra i tanti sorpassi eccellenti anche quelli a danno dei due ferraristi. Simbolico l’overtake su Alonso, a circa dieci giri dalla fine. Lo spagnolo corre su gomme dure, poco performanti e non tanto longeve. L’australiano monta le morbide, con più grip ed una vita quasi simile alle dure. La sua splendida rimonta si conclude appunto sul terzo gradino del podio, con il sorpasso, al penultimo di giro, ai danni di Button. La portata dell’impresa di Webber, partito 18esimo ed arrivato addirittura terzo, grazie alla strategia su tre soste, prova quanto sbagliata sia stata la strategia su due soste di Vettel, partito in pole ed arrivato con soli 2”3 di vantaggio sull’australiano. Vettel rimane comunque sul tetto della classifica generale. Si consola all’idea di essere l’unico pilota sul podio con tattica su due soste. Difficilmente il suo team ripeterà ancora questo errore, concedendo tanto ai diretti avversari.

Le due prestazioni degli alfieri Red Bull qui in Cina risultano simboliche ed illuminanti nella comprensione di questo Campionato 2011, facendoci capire quanto fondamentale sia l’interpretazione del consumo delle gomme e le conseguenti decisioni sul numero di soste. Una strategia sbagliata può anche inficiare un dominio assoluto in qualifica (Vettel); una strategia giusta, e quindi un consumo corretto degli pneumatici, possono anche far dimenticare una qualifica disastrosa (Webber).

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