Turchia: Red Bull domina, “E che te lo dico a fare!”

Possiamo cominciare a parlare di fuga. Sebastian Vettel vince anche in Turchia, portando già a tre le sue vittorie in questo Campionato 2011, dopo solo quattro gare. 93 i suoi punti in classifica, già 34 più del secondo, Hamilton.  Supremazia annunciata, supremazia confermata. Il Campione del Mondo in carica porta adesso a 13 le sue vittorie in carriera, uguagliando Coulthard ed Ascari, con cui condivide il 19esimo posto di questa prestigiosa classifica. Su in vetta c’è sempre Shumacher con 91 vittorie in carriera. Ma il giovanissimo Seb ha ancora una vita davanti per pensare di raggiungere il connazionale. Un dominio incontrastato quello del numero 1 del Mondiale. L’anno scorso almeno c’era la battaglia tutta interna con il suo compagno di squadra, adesso neanche questa. Webber ha chiuso al secondo posto, ma dopo una gara di tutt’altra natura rispetto a quella di Sebastian. L’australiano ha infatti arpionato la seconda piazza dopo un sorpasso ai danni di Alonso, che chiude terzo portando a casa il primo podio stagionale, per sé e per la Ferrari.

C’è una considerazione di fondo che si può fare dopo la fine di questo Gran Premio di Turchia: la Red Bull continua ad avere la macchina migliore, una posizione di predominio scalfibile solo in caso di errori di strategia, come in Cina. Quando di errori al muretto i tori volanti non ne fanno, non ce n’è per nessuno. Anche se le Ferrari si sono avvicinate abbastanza, soprattutto nella prestazione in gara e nel passo. L’asso nella manica del team anglo-austriaco rimane comunque la superiore efficienza aerodinamica. Unico neo che permane: il Kers. Abbiamo visto Webber, in più di un’occasione qui in Turchia, armeggiare senza successo con il comando del sistema di recupero di energia.

In ogni caso la spanna che tiene le due “energetiche” sopra tutti (il carico aerodinamico, come detto) è ciò che gli consente di non violentare troppo le gomme che, come si è visto in questo GP turco, si consumano prestissimo e rappresentano quindi un decisivo ago della bilancia per tutti. Questa spanna è tutta in quel sorpasso di Webber ad Alonso. Gomme dure per entrambi e della stessa età, ma Webber passa. Questa spanna è quella che il collega della Rai, Giovannelli ha mostrato in video ad Horner, chiedendogli di commentare le caratteristiche della loro RB7. Immagini corredate da frecce ad indicare l’inclinazione della monoposto, l’alettone incollato a terra della Red Bull. Questa spanna è tutta nell’espressione del Team Principal inglese che, con sorriso sornione e quasi una punta di imbarazzo sembrava dire: “E già, lo so che siamo superiori. Lo so che i nostri assi nella manica stanno proprio lì”. Nel rispondere, sembrava quasi citare il mitico Donnie Brasco di Johnny Depp: “E che te lo dico a fare!”.

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