Sauber, straordinario Kobayashi

Non tutti i mali vengono per nuocere. Una problema meccanico (alla pompa del carburante) ha escluso Kamui dalle qualifiche del Gp della Turchia. Il resto della storia lo conoscete; Kobayashi è scattato in fondo al gruppo e ha portato a termine una rimonta pazzesca, passando sotto la bandiera a scacchi in decima posizione.

Posizione utile a conquistare un punto in campionato. La Sauber con otto punti è sesta in classifica. Per capire le dimensioni dell’impresa di domenica basti pensare al fatto che la vettura elvetica, la C30, come prestazioni è più o meno la sesta o settima forza in campo. Insomma con una vettura così è già difficile andare a punti normalmente, figuriamoci partendo dalla dodicesima fila.

Questa gara dello scatenato Koba è il suo ennesimo “numero”. Nel 2010 ha incantato tutti per la generosità mostrata al volante e la bravura nei sorpassi. Il 2011 lo sta confermando come uno dei talenti più cristallini del panorama motoristico: sono quattro  gli arrivi in zona punti su quattro gare (non consideriamo ovviamente la squalifica a tavolino dell’Australia per la quale non ha colpe).

Veloce e costante sul passo di gara,  fenomenale quando si tratta di rompere gli indugi ed attaccare; insomma parliamo di un pilota competitivo, consistente e al tempo stesso spettacolare. Ecco spiegato perchè le cosiddette “grandi” stanno facendo più di un pensierino al ventiquattrenne nipponico per il futuro. Qualità è quantità, mai ingaggio sarebbe più conveniente.

Peter Sauber, da grande talent scout qual è, per ora se lo tiene stretto. E il rapporto tra i due è ottimo. Sentite cosa ha affermato Kobayashi sul Gp della Turchia. L'”impresa” l’aveva promessa al team principal: “Prima della gara avevo promesso a Peter Sauber di riuscire ad andare a punti oggi. Ho ottenuto un solo punto perché abbiamo perso del  tempo in modo stupido a causa di una foratura, conseguenza di un contatto con Buemi quando l’ho superato. Altrimenti penso che avrei potuto finire settimo e conquistare più punti. La macchina era grandiosa e anche la squadra ha ideato una strategia molto buona per me, quindi voglio ringraziarli per questo. Alla fine sono stato attento a risparmiare le gomme, perché l’ultimo stint è stato abbastanza lungo con 20 giri, ma tutto è andato bene”.

Questo talentuoso samurai , oltre a saper correre, sa dare spettacolo. Quattordici posizioni guadagnate rispetto alla partenza, duelli in quantità e  la grande capacità di gestire quelle stesse gomme che mandano in crisi metà dei piloti dello schieramento. Merito quest’ultimo,anche di una vettura gentile con le mescole, ma il pilota anche ci ha messo del suo, e molto.

Se in mezzo a tutto questo ci mettiamo una manovra di sorpasso, con metà macchina sull’erba, a quasi trecento all’ora ai danni di Schumi, bhè, il quadro è completo. La risposta alla domanda posta in più sedi l’anno scorso è affermativa: Kamui è il vero erede dei “cavalieri del rischio”, la F1 ha un nuovo eroe e il paragone con un certo Gilles sembra sempre meno irriverente.

Non a caso questa straordinaria rimonta è avvenuta nel giorno dell’anniversario della scomparsa del 27 Rosso. Non sarà mica un segno del destino? Chissà; il mito è inarrivabile ma  Koba una macchina rossa se la meriterebbe davvero tutta…

Lascia un commento