Scarichi soffiati in rilascio: i team non vogliono cambiare

Sulla questione degli scarichi soffianti in rilascio, la FIA ha fatto un passo indietro ed ha rinviato il provvedimento che li vieta a data da destinarsi. L’argomento sarà discusso dal Technical Working Group della Federazione che si riunirà il prossimo 16 giugno.

Le squadre, dunque, potranno continuare ad usare la mappatura del motore che consente di sfruttare gli scarichi anche in rilascio, indirizzandoli verso il diffusore e creando così maggiore deportanza. Il sistema è stato messo a punto da Adrian Newey sulla Red Bull. Il tecnico inglese ha chiesto alla Renault di fare in modo che i gas di scarico del motore soffiassero anche quando il motore era in fase di rilascio. Questo è stato possibile grazie al ritardo d’accensione e alla riduzione di portata del carburante.

La situazione era ormai sotto gli occhi di tutti, tanto che i top team hanno subito copiato questa soluzione.  A quanto pare, però,  il reclamo alla FIA è stato avanzato dalla Williams, perché la Cosworth pare non sia riuscita ad ottenere i risultati sperati nel copiare tale soluzione. Charlie Whiting, delegato tecnico, ammette che si tratta di una irregolarità. Se i gas di scarico non sono prodotti quando il motore è in coppia, per la FIA si trasformano in appendici aerodinamiche.

Dopo aver comunicato ai team che la soluzione stava per essere vietata dal GP di Spagna, le squadre stesse si sono lamentate e la Federazione ha fatto un passo indietro. Cambiare le regole sul diffusore soffiato a campionato in corso, potrebbe essere una mossa che rievoca la storia del mass dumper della Renault nel 2006.

Eric Boullier, team principal di Lotus Renault, ammette di non capire perché la Federazione voglia cambiare così in fretta: “E’ stata una sorpresa anche per noi. Per me è strano che tutto è venuto fuori dal nulla. Un cambiamento di regole a stagione in corso è sempre difficile da affrontare, anche se Whiting ritiene che non sia un vero e proprio cambio di regole. Non costa neppure tanto per farlo, è solo una mappatura del motore. Tutti sono a caccia di prestazioni, quindi non vedo perché dovremmo cambiarlo. Ma non siamo noi che facciamo le regole, è la FIA”.

Chris Horner, team principal di Red Bull Racing, dubita che i team daranno sostegno al gruppo tecnico della FIA nel dibattito di giugno: “Non credo che avranno il consenso unanime per apportare la modifica quest’anno, ma vedremo”. Il dubbio di Horner è fondato, specie perché la sua squadra sarà la prima ad opporsi.

Secondo quanto dichiarato dalla Red Bull, la monoposto utilizza il 45% del flusso di gas verso il diffuore quando l’unità propulsiva è in rilascio, ma diverse fonti attestano che l’uso è ben più alto, quasi al 95%. Se la FIA imponesse il limite del 10%, per la Red Bull ci sarebbe un gran lavoro di revisione della gestione degli scarichi.

La vicenda sembra essere solamente all’inizio!

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