Ferrari: si! Alonso euforico: “Vinciamole tutte”

Uno sparo nel buio, per citare il famoso film della Pantera Rosa. Questo è il colpo che Fernando Alonso e la Ferrari tirano a un regolamento oscuro e un mondiale fin qui avaro di soddisfazioni. La vittoria a Silverstone è la virata che il popolo rosso aspettava. E’ il cambio di passo sognato a Montecarlo, pregustato a Montreal e mancato per poco a Valencia. Il coronamento di un’aspirazione legittima. Non tanto quella di vincere questo mondiale quanto di tornare davanti a tutti, di tornare quanto meno a vincere.

Un week, quello inglese, nel quale tutto ha funzionato a meraviglia per la Rossa. Dai cambi gomme di nuovo velocissimi al carico aerodinamico, finalmente al livello della Red Bull. Merito soprattutto del tanto atteso pacchetto evolutivo made in Fry; fondo, ala posteriore, diffusore e sospensione rivista. Una rivoluzione tecnica che ha permesso alla 150° Italia di stare letteralmente incollata all’asfalto nelle curve più veloci e insidiose del tracciato inglese.

Basti pensare che la sua progressione favolosa, nel terzo stint di gara, Alonso l’ha costruita tutta nelle curve Becketts, dove serve il maggior carico aerodinamico. Un passo in avanti favoloso, al limite dell’inverosimile. Quasi un miglioramento di un secondo netto sul ritmo di gara. Un progresso troppo grande per essere attribuito al divieto degli scarichi soffiati.

Probabilmete è vero che la nuova normativa Fia ha rallentato le lattine blu, forse fino a mezzo secondo. Ma il dato spaventoso è che anche senza quel mezzo secondo la Ferrari oggi sarebbe stata la vettura più veloce e non di poco.

Roba da applausi e molto graditi sono i complimenti di un indimenticato ex, Michael Schumacher: “Voglio fare i complimenti alla Ferrari, hanno vinto una grande gara. Benissimo. Sono contento per i tifosi e per gli amici che ho in Ferrari”.

Comprensibile, quindi, l’entusiasmo del team principal Stefano Domenicali, che elogia squadra e piloti e si augura che Silverstone faccia da apripista a nuove imprese: “Sono contentissimo di questo risultato, contento per la squadra a casa, per il presidente e per i tifosi. Ma è soltanto una gara, guardiamo avanti. E’ arrivata la prima vittoria su una pista che non ci vedeva favoriti e questo ci fa ben sperare per il futuro, godiamoci il momento e andiamo avanti. Il nostro obiettivo è crescere, e andare forte qui era davvero importante. Il team in pista è stato perfetto. Difficile dire cosa avremmo fatto con il diffusore soffiato, noi ci siamo concentrati sull’aerodinamica soprattutto. Abbiamo fatto il massimo anche in ottica regolamentare, Alonso è stato magnifico ma anche Felipe ha disputato un’ottima corda in condizioni più difficili”.

Buona gara, si, quella di Felipe Massa che per pochi metri non ha centrato una strepitosa rimonta nel finale. Quinto al traguardo al fotofinish dopo una battaglia fin troppo rusticana con Lewis Hamilton. Su pista asciutta il brasiliano aveva un ottimo passo mentre ha pagato caro l’asfalto viscido, presente purtroppo per più di metà gara. La copertina del giorno però è tutta per Fernando Alonso, alfiere di punta di questa Ferrari e autore oggi di un vero e proprio capolavoro.

Da terzo a primo, capace di staccare nell’arco dei cinquantadue giri di una ventina di secondi entrambe le Red Bull. Lo spagnolo ha leggermente sofferto con le soft fredde dopo la prima sosta, ma è stato abile a mantenere i nervi saldi e ad aspettare il momento buono per attaccare i primi.

Con le gomme in temperatura, oggi, non ce n’era per nessuno. Fernando ha dapprima restituito un sorpasso all’avversario di sempre, Hamilton, e poi si è involato all’inseguimento dei tori. Il via libera  per la vittoria gliel’ha dato il box di Vettel, con un errore al secondo stop che ha tarpato le ali al tedeschino.

Da lì una cavalcata furiosa, implacabile. L’impressione è che la Ferrari poteva vincere comunque. La sesta vittoria con la tuta rossa per Matador è forse la più bella, perchè a conti fatti la Ferrari ha espugnato uno “stadio nemico”, e che stadio! Silverstone è la storia delle corse, quel fascino tutto english che fa parte della F1. Proprio qui sessant’anni fa la prima vittoria della lunga storia Ferrari con l’argentino Gonzalez. In un anno difficile ecco arrivare la duecentosedicesima con Fernando Alonso.

Che salta sulla vettura in parco chiuso e indica il volante, pazzo di gioia e non potrebb’essere altrimenti: “Ho visto che Sebastian ha avuto un problema al pit stop e mi sono trovato davanti, mentre combattevo contro Hamilton e Webber. Da lì ho cercato di spingere. E’ stata una gara complessa, le intermedie a un certo punto hanno ceduto ma con la pista umida le soft andavano maluccio. Con l’asfalto asciutto le cose sono nettamente cambiate, sapevo  che avevamo il passo per vincere. Hamilton mi ha superato facilmente, ma sono rimasto calmo e infatti grazie a Kers e Drs l’ho risuperato. Da ora in poi in ogni gara attaccheremo, sono tutte finali. Noi possiamo cercare soltanto di vincere tutte le corse. Saremo sempre aggressivi”.

Sognare non costa nulla, se la Ferrari ha battuto Vettel tra le pieghe infernali di Silverstone può farlo dovunque. La Ferrari attaccherà e adesso ha la macchina per trionfare ancora. Ma ascoltare l’inno di Mameli in casa di McLaren e Williams non ha prezzo…

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