Gp Germania: le pagelle del freddo Nurburgring

Lewis Hamilton 10 e lode Una prova limpida, bellissima. Per distacco il pilota più in forma della tre giorni teutonica. Morbido e spettacolare nei saliscendi del Nurburgring, magistrale nel compensare col talento le carenze dell’auto. E va bene che il freddo aiuta la sua Mp4-26, ma il secondo posto in qualifica è un capolavoro e la tenacia e il ritmo dimostrati domenica non sono da meno. Dallo scatto fulmineo al sorpasso su Alonso, una prova maiuscola senza soluzione di continuità. Si inventa dal nulla una vittoria, costruita tutta con istinto e classe. E alla fine quasi non ci crede nemmeno lui. Seconda vittoria in stagione, sedicesima in carriera. MAGO MERLINO

Fernando Alonso 9 Lotta, si sbraccia, corre a testa bassa. Come al solito. Perde il confronto con Hamilton ma il dato significativo è che per la seconda volta consecutiva chiude davanti a entrambe le Red Bull. La temperatura bassa gli impedisce di sfruttare al meglio le mescole nei primi giri di ogni stint, cosa che alla lunga lo danneggia. Eppure la gara è superlativa. Per velocità e caparbietà. Buona la partenza, poi commette un errorino al quale rimedia quasi subito: svernicia Vettel in fondo al dritto al giro otto e da lì si giocherà le sue chance di vittoria fino alla bandiera a scacchi. Prova ad allungare l’ultimo stint su morbide per trovare il giro vincente, ma non è la volta buona. Quarto in griglia e secondo al traguardo, risultato tutt’altro che negativo. CERTEZZA

Mark Webber 7,5 Ancora terzo e sono quattro gare di seguito. Dal Canada alla Germania, il gradino più basso del podio ormai è prenotato . Come a Silverstone spreca in malo modo la pole position. E’ un talento puro nel piantarsi con la prima in mano quando si tratta di scattare al semaforo. Non vorremmo stargli dietro nel traffico cittadino, sai che nervi. Balla coi primi e per la prima volta in stagione si prende anche la testa della corsa. Poi, a metà gara, si scioglie come neve al sole. Mistero! Il ritmo di McLaren e Ferrari era inostenibile per la Red Bull di oggi, afferma lui (!). Ma il sorrisino beffardo del dopo gara per aver preceduto Vettel è da annali. (IN)SODDISFATTO

Sebastian Vettel 5,5 “Devo vincere a casa mia” Le ultime parole famose di un pilota che soffre evidentemente la pressione. Sorpassato da Alonso si deconcentra, frena sulla riga bianca e vola in testacoda. Poi lamenta problemi ai freni. Fatto sta che perde il treno dei migliori e soffre anche Massa. Per alcuni frangenti di gara è insolitamente lento, remissivo e vulnerabile. Poco abituato alla bagarre e quindi poco a suo agio. Alla fine chiude quarto con annesso sorpasso a Felipe in pit lane. Giù dal podio tra le mura amiche, un fenomeno a cronometro che vincerà il suo “Giro” senza sudare in salita…ma la classifica parla chiaro, è ancora il dominatore no? MANSUETO

Felipe Massa 7,5 Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ vero che il distacco sotto la bandiera a scacchi è abissale ma stavolta il suo sporco lavoro da gregario l’aveva compiuto. Nonostante il troppo tempo perso dietro Rosberg nelle fasi iniziali. Felipe si era tenuto Vettel dietro con tanto di attacco riuscito alla chicane. Mica poco. Ci pensano gli uomini Ferrari, però,  a tarpargli le ali perdendo il dado di una ruota. Quinto in qualifica e quinto (per il terzo Gp) alla fine. Ma è in netta, seppur lenta, ripresa. Servirebbe un cambio di passo deciso, soprattutto sul giro singolo. Dovrebbe tirare fuori un furore agonistico e una rabbia che in generale sembrano mancargli. Ma nel Ring ha lottato.

Jenson Button 5 Lo richiamano ai box a metà corsa per un problema idraulico. Un mesto ritiro in un fine settimana di totale anonimato. Corre distante anni luce dal compagno di squadra, qualificandosi addirittura dietro una Mercedes. Anche in gara parte maluccio, e impiega fin troppo tempo a superare Petrov. Sarebbe arrivato sesto e invece ecco il secondo ritiro consecutivo. DEFILATO

Adrian Sutil 8 Strepitosa la gara del ventottenne pianista tedesco. Che si toglie lo sfizio di precedere sulla linea del traguado  casalingo due illustri connazionali: Rosberg e Schumi. Per i tre stesso motore Mercedes ma squadre ben diverse. E la Force India è così il secondo team Mercedes in graduatoria. Proprio a casa della Mercedes! Un onta per la casa di Stoccarda alla quale contribuisce in gran parte Adrian, autore di una prova da applausi. Ottavo in qualifica e sesto in gara, con tattica di due soste. Gran ritmo e gran risultato per un pilota che nell’ultimo periodo sembra rigenerato. OTTIMO

Nico Rosberg 7 Benissimo in qualifica, dove riesce a piazzarsi in terza fila e bene all’inizio della gara quando si difende stoicamente contro la Ferrari di Massa. Perde però, sulla distanza, il confronto con Sutil e chiude settimo, davanti al compagno Schumacher. Guida bene ma, a causa della macchina, rischia di finire in un cono d’ombra da cui diventerebbe difficile uscire.

Michael Schumacher 6,5 Ottavo dopo una gara passata a lottare come se fosse un ragazzino. Vede Rosberg in difficoltà e prova l’attacco, poi sbaglia e rischia di compromettere una bella prova. Fuori pista, fuori dai punti. Poi la rimonta a suon di sorpassi e vederlo sorpassare senza affanni giovani come Alguersuari (che ha la metà dei suoi anni) dovrebbe rendere l’idea della sua grandezza. Ha ancora qualcosa da dare, ancora qualche emozione da regalare. Anche con questa deludente W02. AMMIREVOLE

Kamui Kobayashi 7,5 Da diciasettesimo a nono, altra gara sugli scudi per il giovane giapponese. Meno spettacolare di altre volte ma maledettamente costante nei tempi sul giro e tosto quando si tratta di difendersi. Buona la partenza, buona la gara. Da qualunque parte si osservi il mondiale il Koba in top ten te lo ritrovi sempre. PRESENZA

Vitaly Petrov 6 Nono in qualifica e decimo in gara. La Renault dell’ultimo periodo non è granchè e anche in Germania il bottino è magro. Lo si nota per la tenace resistenza a Button oltre che per la scelta di montare, primo fra tutti, le medium. Una sosta in meno per gestire il vantaggio accumulato in partenza e arpionare un punticino. SUFFICIENTE

Sebastien Buemi 3 Perchè a trecento e passa all’ora se tutti chiudessero la porta in modo così maldestro a un pilota più veloce che tenta il sorpasso sarebbe “demolition derby” altro che F1. Categoria fine e tecnica nella quale per difenderti bisogna usare saggiamente le linee interne, a costo di apparire sgraziati al volante. Sempre meglio che fare la figura degli scorretti in mondovisione. Elimina Nick Heidfeld (5,5) che provava una mini rimonta dopo essere partito così e così. E Nick, ormai abituato ai voli, mentre atterra trova anche il tempo di mandarlo a quel paese.

Rubens Barrichello 5 Partito senza Kers, per scelta tecnica, si ritira mestamente per problemi al motore (probabilmente una perdita d’olio) dopo sedici tornate. Una volta sceso dall’auto è molto polemico nei confronti del team dato che secondo lui la macchina non aveva alcun problema “Senza Kers, senza motore, ormai non va niente. Eppure a me sembrava tutto normale“. Ma non sarebbe andato troppo lontano. Fa un po’ meglio il team mate Pastor Maldonado (5,5) tredicesimo in prova e quattordicesimo al traguardo.

Daniel Ricciardo 6 Meglio del debutto; stavolta si qualifica a soli due centesimi dal compagno di squadra e chiude diciannovesimo.

Vito Liuzzi 6 Sfortuntato perchè non stava correndo malaccio ma deve fermarsi dopo quaranta giri a causa di un guasto all’impianto elettrico. Di questi Kers meglio non scherzare…

Heikki Kovalainen 6,5 Chiude sedicesimo al traguardo ma ancora una volta è l’unico della serie C a disputare una qualifica degna di tale nome. Riesce sempre a tirare fuori quel qualcosa in più dalla sua Lotus.

Karun Chandok 4 In qualifica è dietro a una delle Virgin. In gara riesce a fare anche peggio, facendosi staccare di ben quattro giri. Ultimo sotto la bandiera a scacchi e capace di beccare più di un secondo netto al giro dal compagno Kovalainen. Per fortuna del Team Lotus in Ungheria torna Trulli. IMPRESENTABILE

Gli altri Sergio Perez (6,5); Jaime Alguersuari (6);  Paul di Resta (5,5); Timo Glock (5,5); Jerome d’Amborosio (5).

Gp Germania 7,5 Il classico e europeissimo Nurburgring non delude. Curve vere, su e giù, tutte da interpretare. E il Gp è una lotta a tre sul filo dei decimi, con duelli serrati per ogni posizione anche più indietro. Hamilton incanta, Alonso si conferma mentre la Red Bull si incarta. Ne guadagna lo spettacolo.

Il freddo della Norsdchleife 4 oppure 8 A seconda che tifiate Ferrari o McLaren. Perchè è indubbio che la temperatura bassa abbia aiutato la McLaren e danneggiato Maranello. La McLaren normalmente sfrutta subito le gomme ma le consuma anche prima. La Ferrari ha una “finestra d’uso” leggermente diversa, utilizzando le mescole al meglio dopo qualche tornata e per più tempo. Ma in Germania la proverbiale gentilezza delle Rosse con le gomme non è servita a niente, dato che la temperatura mite ha …congelato l’usura delle gomme McLaren!

Il week end magico degli australiani 7 Saltato il voto pieno per colpa di Mark Webber. Cadel Evans vince il primo Tour, emozionando. Casey Stoner guida come un indiavolato a Laguna Seca stravincendo il Gp. Il canguro della Red Bull, invece, spreca la pole e dall’altra parte del mondo non possono festeggiare una storica tripletta…

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