Mercedes al top? Haug: “Ci serve tempo”

La Mercedes GP coi piedi per terra. Gliela porta Norbert Haug, realistico nei suoi recenti commenti sulle verisimili prospettive future delle Stelle di Stoccarda. Il team deve accettare il fatto che ci vorrà ancora del tempo prima che si possa competere per il Campionato, dopo due stagioni difficili”. Inutile insomma fare proclami e voli pindarici, tanto vale volare bassi ed essere concreti. Haug fa il paragone con l’esperienza Red Bull che, partita in sordina dalle ceneri della gloriosa, quantomeno di nome e blasone, Jaguar ha prima sgomitato a centro gruppo, per poi salire in cattedra.

Anche alla Red Bull –ha sottolineato il vertice di Mercedes-Benz Motorsport- ci sono voluti cinque anni prima di costruire la realtà che ora hanno raggiunto. E inoltre la prima gara l’hanno vinta con la scuderia satellite, la Toro Rosso guidata da Sebastian Vettel a Monza. Dobbiamo accettare il fatto che anche a noi servirà del tempo per arrivare ai vertici della F1. Non sto parlando di due anni da adesso, ma di un periodo più lungo. Se si raggiunge il successo in meno di cinque anni senza gettare denaro, come alcuni team hanno fatto in passato, vuol dire che sei davvero speciale.”

C’è però da dire che, mentre, come detto, la Red Bull rilevò un team, dall’immagine certamente affascinante ma non certo vincente: la Jaguar; la Mercedes ha preso il posto della Brawn GP, Campione uscente, sia Piloti che Costruttori (anche se in condizioni del tutto particolari… ma tant’è). In ogni caso dopo essere tornata ufficialmente in F1 nel 2010, in questo 2011 le aspettative attorno alle frecce d’argento erano decisamente alte. Ma il gap di competitività rispetto agli altri tre top team è rimasto profondo: neanche un podio, al momento, in questo 2011.

Ma ciò su cui Haug insiste è il progresso del proprio team. Il fatto di aver mantenuto, a grandi linee, lo stesso gap dai tre top team è, secondo lui, la prova che il team tedesco ha sviluppato le proprie monoposto seguendo lo stesso ritmo di Red Bull, Ferrari e McLaren. Il problema, per sua stessa ammissione, è stato l’handicap iniziale: il ritardo accusato dal progetto 2011, già all’inizio di stagione, rispetto agli altri.

Siamo circondati da avversari fortissimi, forse più forti che mai nell’intera storia della Formula 1 –ha asserito, forse esagerando un po’-. Davanti a noi abbiamo la Red Bull che ha vinto la maggior parte delle gare, dimostrando superiorità, ma dietro ci sono Ferrari e McLaren che hanno vinto meno di quello che avrebbero potuto, ma che stanno recuperando. Poi ci siamo noi, che abbiamo recuperato l’enorme gap dell’inizio 2011, anche se ancora non è così visibile nei risultati. Il distacco dai primi team si è ormai stabilizzato. Quello che ci servirà in futuro è di partire da una base migliore da subito. Ciò che dobbiamo fare e guardare avanti, e quindi procedere da lì. Adesso abbiamo comunque focalizzato il nostro obiettivo. Abbiamo una lunga strada davanti a noi e ci stiamo lavorando duramente.

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