Red Bull continua a dominare, anche ai box!

La novità più sconvolgente per la Formula 1 è stata l’arrivo di Pirelli come nuovo fornitore di gomme. L’incognita pneumatici e la loro rapida usura ha reso queste prime gare del mondiale piuttosto movimentate, tanto che le soste ai box hanno preso un’importanza ancora maggiore rispetto al passato.

Più passaggi ai box e più tempo perso; recuperare anche pochi decimi al cambio gomme è, dunque, di fondamentale importanza. Anche il più piccolo errore può fare la differenza, come abbiamo recentemente visto al Nurburgring, con Massa che ha perso la posizione su Vettel per colpa di un dado perso nel momento della sosta. Il dato che emerge da queste gara è che la Red Bull non si limita ad essere superiore agli avversari in pista. Oltre alla grande efficienza aerodinamica e all’affidabilità quasi al top, il team di Milton Keynes è quello da battere anche ai box.

Facendo una prima analisi di questa prima parte di stagione, in undici appuntamenti, gli uomini della Red Bull Racing sono stati i più veloci ai box per sei volte. Ma il dato curioso è che alla stessa Red Bull, i meccanici di Vettel sono sempre più veloci di quelli di Webber. Il tedesco è anche colui che ha fatto meno soste, solo 31, contro le 33 di Button e Massa e i 34 pit di Hamilton. Seguono Alonso con 36 e Webber con 38 soste ai box.

Se nel valzer dei pitstop la Red Bull non ha rivali,  spicca comunque la McLaren per costanza ed efficacia, nonostante non sia esente da errori. Chi paga ai box è la Ferrari. Specialmente alll’inizio di questa stagione, il tallone d’Achille della Rossa di Maranello erano proprio i lunghi tempi di permanenza in pitlane, tanto da essere solo i quinti più veloci. Qualcosa è poi cambiato a partire dal Canada, dato che da lì in avanti gli uomini in Rosso hanno sempre eguagliato i tempi dei primi tre. La vera sorpresa è la Mercedes che, nonostante in pista non raccoglie molto, ai box può vantare il pitstop più veloce in tre occasioni, ossia in Cina, in Spagna ed in Germania. Il segreto della velocità delle frecce d’argento sta nel dado della ruota che rimane sul cerchio, soluzione originale ma copiata dalle vetture DTM.

La soluzione più innovativa, però, è ancora una volta quella della Red Bull Racing. Dalle due traverse metalliche montate per far scendere i cavi con le pistole pneumatiche, spuntano anche due sfere con dei raggi laser. Dalla foto in alto si vedono perfettamente: queste sfere puntano un laser dritto agli avanbracci dei meccanici addetti al cambio gomma. Solo quando effettivamente il raggio laser percepisce che i meccanici si sono ritratti, il pilota avrà via libera.  Tutto è studiato nei minimi particolari, tanto che alla Red Bull hanno anche un fisioterapista che si dedica a massaggiare i quattro meccanici che agiscono con la pistola pneumatica, in modo che non abbiano i muscoli contratti nel momento del pitstop. Anche questa è la Formula 1 odierna.

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