Button: profilo di un campione rinato

Circuito di Interlagos, 18 ottobre 2009. Mark Webber conquista la sua seconda vittoria in carriera e l’inglese Jenson Button si aggiudica per la prima volta il Campionato del Mondo piloti con la tanto criticata Brawn Gp. Era l’epilogo di un campionato già scritto ad inizio stagione, quando si era capito che la Brawn Gp, squadra costruita dalle cenerei della Honda grazie alla genialità di Ross Brawn, aveva armi segrete che l’avrebbero condotta quasi indisturbata alla vittoria. In realtà, nonostante il consistente vantaggio tecnico della vettura, nessuno ad inizio stagione credeva realisticamente che uno tra Jenson Button e Rubens Barrichello sarebbe stato capace di vincere un campionato del mondo. Ed invece Jenson riuscì nell’impresa, vincendo ben sei gare e raccimolando punti quando sul podio ci andavano gli altri.

A ben dieci anni dall’esordio, anche per il pilota inglese arrivò il tanto acclamato momento di gloria, non senza difficoltà e delusioni. Nonostante fosse indicato come futuro campione del mondo già nei primi anni di F1, passati tra Williams e Benetton, la carrierà di Button stentava a decollare. In molti gli diagnosticarono la “sindrome di Chris Amon”, anche “sindrome di Jean Alesi”, entrambi piloti veloci e talentuosi che però non riuscirono a consacrare il loro talento con risultati che contano. Gli anni alla Honda sembravano quasi aver del tutto tarpato le ali a Jenson, costretto a navigare nelle retrovie per palese inferiorità del mezzo. Il titolo imprevisto ed imprevedibile del 2009 avrebbe dovuto riportarlo in auge, ma un pilota che per dieci anni non ha mai impressionato ed ha vinto un campionato così, quasi per caso, non diventa di colpo un campione.

E’ così che Button si presenta in McLaren per il 2010, come uno che si è trovato “al posto giusto al momento giusto” e niente di più. In molti lo aspettano al varco. Sei campione del mondo? Bene, mostraci che lo sei davvero. E’ l’inizio di una nuova carriera per Jenson, l’ora di cominciare tutto daccapo. Il termine di paragone per il 2010, però, si chiama Lewis Hamilton, non un pinco pallino qualunque quindi, ma uno che finisce in prima pagina anche quando le gare non le vince. Button risponde agli scettici nel miglior modo possibile, aggiudicandosi due delle prime quattro gare della stagione, prima che la Red Bull cominciasse a far valere la propria superiorità tecnica. Il campione del mondo in carica è però un pilota diverso, più maturo, che ora riesce ad esprimere tutto il suo talento, soprattutto in condizioni di pista difficili. Il suo campionato si chiude al quinto posto, dopo essere stato tra i pretendenti al titolo fino alle ultime gare ed aver brillantemente retto il confronto con il più blasonato compagno di squadra Hamilton.

Anche nel corso di questa stagione, Button si è confermato un ottimo pilota di punta, uno che può aspirare al titolo mondiale senza invidiare niente agli altri top driver, compreso il compagno di squadra. La sua vittoria in Canada è un autentico capolavoro. Vince anche in Ungheria e finisce in seconda posizione a Monza dopo aver dato spettacolo contro Hamilton, Schumacher e Alonso. Nonostante il campionato piloti sia già stato praticamente assegnato, Button continua a crescere di gara in gara, dimostrandosi spesso più concreto nel diretto confronto con Lewis Hamilton. All’esordio in McLaren doveva essere Luigino il compagno scomodo per il neo campione del mondo; ora è praticamente il contrario e quello “ingombrante” sembra essere proprio Jenson. L’inglese fa parlare di sè anche per il mercato piloti, visto che un pilota del suo calibro ora fa gola anche alla Ferrari.

Dopo dieci anni di sacrifici anche per Button è arrivato finalmente il tanto agognato momento di gloria. E’ un vincente, uno che sa interpretare alla perfezione le condizioni di pista, sa sfruttare al massimo le gomme tenendone sotto controllo l’usura e non si tira indietro quando c’è da staccare più lontano degli altri. E’ un pilota completo e sarà sicuramente tra i pretendenti al titolo per i prossimi campionati, chissà, magari con la Ferrari che lo affiancherà ad Alonso. Chissa Jenson… meglio tardi che mai!

 

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