Ferrari si rassegna ad essere la terza forza

Al termine del GP di Singapore, la Ferrari ammette che resta veramente poco da fare con la 150° Italia e competere con Red Bull e McLaren in condizioni normali non è più possibile.

La vittoria a Silverstone di Fernando Alonso aveva sollevato le sorti di un team in grossa crisi con una vettura nata male. Ma non è un caso che quella vittoria sia arrivata proprio nell’unico GP in cui non era possibile utilizzare i gas di scarico roventi soffianti anche in rilascio. Tornate alle vecchie regole, sono tornati anche i vecchi valori in campo e la parabola della Rossa è tornata in fase calante.

Ora che la Ferrari ha bloccato lo sviluppo della monoposto, non resta che limitarsi a partecipare e provare a raccogliere dei piazzamenti che non vanno né classifica nè morale. Nelle interviste post gara, Alonso ieri ha ammesso: “In condizioni particolari, possiamo provare ancora a vincere, ma in condizioni normali la nostra posizioni non va oltre il quarto o quinto posto”.

Sulla prossima gara a Suzuka, il direttore tecnico Pat Fry si dice molto cauto: “Sarà dura per noi, troveremo temperature più basse e gomme più dure. Bisogna dire che in questo momento abbiamo la terza miglior macchina”.  Fry ha anche spiegato che il problema di Singapore non è stato il blistering, ma il surriscaldamento degli pneumatici posteriori a causa dell’asfalto più caldo del solito. Con il caldo si sfaldano, con il freddo non entrano in temperatura. Ma è ovvio che il problema è ben più esteso e non può più essere risolto quest’anno.

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