Alonso carico: “A Suzuka per il secondo posto piloti”

Fernando Alonso è carico come una molla in vista del Gp del Giappone. Suzuka è una pista che piace all’asturiano e dopo la prova opaca di Singapore c’è voglia di riscatto. L’obiettivo, neanche a dirlo, è salire nuovamente sul podio.

Missione non facilissima visto il potenziale di questa Ferrari dimissionaria e sperimentale. Tutta protesa sul 2012, con la testa altrove insomma. Eppure, se è vero che le ultime cinque gare saranno dei test veri e propri (a Suzuka debutterà un nuovo fondo e forse una ala anteriore rivista), ci si augura che le soluzioni possano avere anche un effetto immediato e benefico sulle prestazioni.

Quel tanto che basta per insinuarsi in pianta stabile dietro la fenomenale Red Bull in questa ultime cinque corse.

Il secondo posto piloti d’altronde è lì a un punticino e Matador non ha nessuna voglia di mollare: “Se è vero che ormai siamo fuori, anche aritmeticamente, dalla lotta per il titolo Piloti ci sono ancora sufficienti motivazioni per affrontare nella giusta maniera queste ultime cinque gare. Innanzitutto c’è il secondo posto nel campionato Piloti: considerato com’è andata finora la stagione sarebbe davvero un bel risultato, per me e per la squadra. Saremo in quattro a giocarcelo – oltre a me ci sono Webber e il duo della McLaren – e credo che dovremo aspettare fino ad Interlagos per avere un verdetto. E’ chiaro che se guardiamo all’andamento delle ultime gare non sarà certo facile perché i miei avversari diretti sembrano avere qualcosa in più da un punto di vista della prestazione della vettura ma non vuol dire che mi consideri senza speranze, tutt’altro. Sappiamo di dover fare tutto alla perfezione se vogliamo centrare l’obiettivo ma ci proveremo fino in fondo. Poi c’è anche il secondo posto nella classifica Costruttori, un obiettivo ancora più difficile, perché il ritardo dalla McLaren è notevole, ma non è impossibile. Infine, c’è la voglia, mia e di tutta la squadra di chiudere nella maniera migliore una stagione che non è andata come volevamo. Centrare almeno una vittoria sarebbe il massimo: l’importante sarebbe essere sempre in lotta per il podio”.

Lo spagnolo ha già trionfato a Suzuka, nel fondamentale Gp del 2006. Quello in cui, causa il ritiro per motore rotto della Ferrari di Schumi, pescò il jolly di una vittoria iridata a conti fatti anticipata e forse non del tutto meritata. Nel senso che quell’anno Michael meritava il mondiale almeno quanto lui…

Ma ai bei ricordi non si mette freno, nemmeno se oggi si guida per l’avversaria di un tempo. Evviva l’onestà: “Ho vinto due volte il Gran Premio del Giappone, una volta al Fuji e una qui a Suzuka. Il successo più bello fu proprio quest’ultimo ma sono sicuro che nessuno della mia attuale squadra condivide questo giudizio. Hanno ragione perché posso capire il dispiacere che provarono quando Michael fu costretto al ritiro mentre era in testa davanti a me: fa male vedere la macchina fermarsi per una rottura. Del resto a me era successa la stessa cosa poche settimane prima a Monza: la Formula 1 sa essere crudele, a volte”.

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