Gp Corea: le pagelle di Yeongam

Sebastian Vettel 10 e lode Pronti via ecco che il tedeschino neo iridato si fa in quattro per mettere le gerarchie a posto. Tempo due curve e tutta la magia del sabato McLaren svanisce sotto l’ira funesta di questo novello Achille della F1. Seb è il pilota più forte del momento, lo dimostra quel giro pazzesco in qualifica con una vettura non perfetta e un intero mondiale corso in solitudine, con gli altri a inseguire. La macchina sarà anche stellare, ma il pilota non è da meno. Decima vittoria stagionale, ventesima in carriera (raggiunto Hakkinen). FLYING SEB

Lewis Hamilton 9 Dopo un periodo di prove opache e svariati errori si dà la sveglia nel modo più bello: siglando una straordinaria pole position. A suo modo storica visto che interrompe il record bibitaro di pole consecutive. In gara non può nulla contro lo strapotere di Vettel ma è bravo a gestire il secondo posto contro l’arrembante Webber. Insieme al quale si rende protagonista di uno spettacolare duello ruota a ruota. Tenace anche il controsorpasso con cui sigilla la sua grande prestazione e mette in cassaforte la piazza d’onore. RITROVATO

Mark Webber 7 Hai la macchina campione tra le mani e ti fai sorpassare a destra e manca da quel matto di Luigino. Mark ha provato invano per 55 giri a regalare la doppietta alla sua squadra nel giorno del Costruttori. Quarto in qualifica e terzo in gara, non si è nemmeno (ehilà!) piantato in partenza. Ma subisce la bravura di Hamilton pur avendo una macchina più veloce. Non ha il talento di altri, e oggi si è visto. TERZO

Jenson Button 6,5 Giornata di pausa per Jenson su una pista che evidentemente non digerisce. Nel 2010 tra le pieghe di Yeongam era stato dato per disperso, quest’anno va meglio in prova che in gara, dove limita i danni con un buon quarto posto. In zona podio, ma meno brillante di come ci aveva abituato sino a ieri. NORMALIZZATO

Fernando Alonso 6,5 Soffre in prova, probalimente a causa del nuovo alettone. La gara la passa gran parte a seguire Massa, poi si scatena nell’ultimo stint. Una progressione importante e interessante, purtroppo però non riesce ad agganciare il treno che conta in tempo utile. Deve accontentarsi del quinto posto. Ma è soddisfatto, dice di essersi divertito (a schivare Petrov e Schumi poi…), mentre dopo le qualifiche era nervoso. Gli sbalzi d’umore di Nando sono ormai all’ordine del giorno, ma finchè guida così… UMORALE

Felipe Massa 6,5 Per la seconda volta consecutiva è più veloce del compagno di team in qualifica. Un dato significativo da leggere in un discorso di lento ma pieno recupero psicofisico del pilota. Anche in gara stavolta è più competitivo e costante di tante altre volte. Sfortunato durante la prima sosta, dove perde del tempo prezioso per traffico in pit lane. Felipe perde il confronto interno con Fernando nel balletto dei pit stop ma porta a casa un sesto posto che è poi una delle sue prove più convincenti. UN PO’ DI LUCE…

Jaime Alguersuari 8,5 Ottimo undicesimo in qualifica, si supera in gara. Settimo sotto la bandiera a scacchi con una Toro Rosso in forma smagliante, velocissima e composta. Ormai è un pilota che corre con la testa, si toglie lo sfizio di sverniciare la Mercedes di Rosberg. Jaime è stata una delle sorprese più belle del 2011. MATURATO

Nico rosberg 6 La Mercedes punta ad entrare nel ristetto club dei top team ma in pista continua a prenderle. Nico chiude ottavo, e si segnala più per aver fatto da tappo alle Ferrari che per altro. La colpa, sia ben chiaro, non è sua ma della scarsa competitività della W02.

Sebastien Buemi 7,5 Lo svizzero chiude nono completando così l’ottima prova complessiva della Str in Corea. Partito tredicesimo, è autore di alcuni bei sorpassi sulle Force India e si dimostra concreto.

Paul di Resta 6,5 Nono in griglia e decimo in prova. Sopreso come il compagno Adrian Sutil (6), quest’ultimo undicesimo, dalla competitività dei piccoli tori di Faenza.

Vitaly Petrov 4 Si qualifica bene, in quarta fila. Ma in gara combina un disastro. Centra in pieno la vettura di Michael Schumacher al tornantino, distruggendo la sua gara e ovviamente quella del kaiser. Rivedendo le immagini non si capisce proprio dove voleva arrivare, a quella velocità. E per poco non tocca anche la Ferrari di Alonso. MIG

Michael Schumacher 6 di fiducia Assolve Petrov per l’erroraccio, “Può capitare” afferma saggiamente. Deludente in qualifica, era scattato bene dalla sesta fila. Da considerare che a Valencia era stato lui a tamponare il russo. Uno a uno, palla al centro.

Rubens Barrichello 6,5 Una qualifica pessima, visto che non supera il taglio del Q1, alla quale fa seguito una gara tenace, volenterosa. Lotta a denti stretti e recupera un bel po’ di posizioni. Il dodicesimo posto con questa Williams non è da buttare.

Bruno Senna 4,5 Petrov si qualifica ottavo, lui quindicesimo. Corre nelle retrovie e a fatica, tra un sorpasso subito e un altro, si arrampica mestamente fino alla poco onorevole tredicesima piazza. Chissà la Renault con Heidfeld in macchina quanti punti avrebbe fatto in queste gare… WELCOME BACK LALLI

Heikki Kovalainen 8 Prova maiuscola quella del finnico della Caterham One Malaysia Lotus ecc… Chiude nello stesso giro di Senna , e fin qua va bè, ma soprattutto si tiene dietro le due Sauber. Porta la sua squadra in una categoria superiore. Quattordicesimo sotto la bandiera a scacchi. BRAVO

Sauber 5 Week-end da dimenticare per la simpatica compagine di Hinwill. Kamui Kobayashi (5) non ne azzecca una, compreso più di un contatto al limite in gara. Sergio Perez (5) proprio non c’è, ma da debuttante qualche attenuante gliela dobbiamo concedere. Chiudono in quindicesima e sedicesima posizione con il giapponese davanti al messicano.

Jarno Trulli 5 Becca sei decimi in qualifica dal team mate, in gara non riesce a tenere il passo del finalndese. Confronto un po’ impietoso stavolta…

Altri: Pastor Maldonado (5); Timo Glock (5,5); Daniel Ricciardo (6); Jerome d’Ambrosio (5); Vito Liuzzi (5).

Gp di Corea 6 Gara non entusiasmante ma con alcuni interessanti spunti di riflessione. C’è una McLaren (8,5) che se la gioca ormai alla pari con i bibitari, anche in qualifica. Gli inglesi hanno quasi colmato il gap. E questa è una notizia non da poco. Un Hamilton così serve alla Formula 1, il botta e risposta con Webber è stato strepitoso, ci chiediamo perchè chiuda la vena così tanto spesso. La Ferrari a suo modo c’è, ne parliamo una riga sotto.

Ferrari 7,5 E qui mi permetto di andare controcorrente. In Gran Premi analoghi, iniziati con un secondo di distacco in griglia su piste poco congeniali, Alonso avrebbe chiuso a 30″ e passa. E per ritrovare Massa Domenicali si sarebbe dovuto rivolgere a “Chi l’ha visto”. Rispetto a Singapore, per fare un esempio, a Yeongam si è vista una Ferrari diversa. Bilanciata, equilibrata nella gestione delle gomme, costante nel ritmo di gara e relativamente veloce. La prestazione complessiva è stata incoraggiante. Poi capita il circuito che si sposa perfettamente alla 150° Ialia e le cose vanno meglio. Okay, perfetto. Ma tenere comunque botta e chiudere in scia, dove in altre occasioni avresti accusato 50″ secondi di distacco, è un segnale importante di crescita in ottica 2012.

Lattine campioni di costi 4 Complimenti alla Red Bull, a quel geniaccio di Adrian Newey e all’Austria intera per il secondo Costruttori consecutivo. Ma non è bello e non fa onore al team sentir parlare di una continua violazione del tetto di spesa voluto dalla Fota. Sarebbe bello vedere un mondiale ad armi pari, con il rispetto di tutte le regole, anche di quelle che sono un semplice accordo tra gentiluomini.

Alonso e l’ala 8 Un romanzo di altri tempi, un rapporto di sentimenti tormentati e contrastanti degni di un componimento di Catullo. Venerdì: “La nuova ala? L’abbiamo provata male, dovremo improvvisare un po’”. Sabato: “La nuova ala? Sono sesto…”. Accusa troppo forte all’amato alettone. Poche ore dopo la difesa a spada tratta: “La nuova ala? A voi giornalisti e ai tifosi non deve importare di lei…” ODI ET AMO ET “GIVE UP” 

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