HRT: Karthikeyan sostituirà Liuzzi al GP dell’India

La globalizzazione ha toccato ogni aspetto del pianeta, anche lo sport ovviamente; ed incredibilmente la Formula 1 non è rimasta immune, anzi. Bernie Ecclestone ha capito l’importanza dei paesi emergenti, basti pensare ai GP di Malesia, Corea, India, Turchia ed altri, grazie ai quali il Boss Bernie ha fatto il modo di esercitare un potere sempre più forte, coadiuvato dalle nuove alleanze

Questo nuovo aspetto, non ha portato solamente circuiti in paesi, una volta, del terzo mondo, ma ha portato con sè anche piloti, che spesso vengono fatti correre più per la loro forza mediatica, o l’appoggio del proprio governo, che per il loro vero valore. Con questo non vogliamo dire che Karthikeyan non sia un pilota capace di pilotare una monoposto, ha ottenuto successi nelle Formule minori, che è la gavetta di tutti. In molti si sono chiesti se i circuiti in paesi così insoliti per il circus della Formula 1 non siano altro che un amo lanciato agli spettatori, con attaccata l’esca del pilota di casa.

Quest’anno Karthikeyan ha corso fino al GP di Gran Bretagna poi ha lasciato il posto a Ricciardo per correre nelle libere di Giappone, Corea e Singapore. Adesso che è il turno della gara di casa non si può non lasciare il posto al pilota indiano, il primo della storia. Liuzzi dal canto suo non ha certo condotto una stagione brillante, come la monoposto che guida, ma è anche persuguitato da una buona dose di sfortuna.

Dobbiamo spezzare una lancia in favore del pilota indiano: ad inizio stagione ha rinunciato ad una vettura nel campionato NASCAR per avere la possibilità di correre il GP di casa con la HRT, anche a costo di fare la terza guida, come infatti è successo: “Quest’anno mi sono totalmente dedicato alla Formula 1 e non voglio tornare indietro. La situazione non era facile, ma ma ero sicuro che avrei voluto guidare nel GP dell’India, che sarebbe molto incoraggiante. Scegliere di non avere un posto di guida fisso non è facile …”

Ha puntualizzato sulla gara di casa: “ Una corsa è sempre una corsa e gli aspetti fisici e mentali sono per lo più gli stessi. Essendo la gara di casa sarò sicuramente emozionato, sopratutto nei primi giri delle prove libere in cui vedrò il tricolore della bandiera indiana”. Un emozionato nazionalista.

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