Vettel ko, Webber quarto. La Red Bull senza Seb non vola

Sfuma in appena quindici secondi il sogno di battere il record di vittorie conquistate in una sola stagione detenuto da Mr. Schumy; appena il tempo che la gomma posteriore destra della Rb7 si sfili in maniera imprevista ed imprevedibile dal cerchio e mandi Vettel per prati. Ed è così che il campione del mondo incamera il suo primo “0” stagionale, dopo aver passato l’intero campionato a raccogliere successi. Può quindi tirare un sospiro di sollievo Michael Schumacher, che grazie al ritiro di Vettel resta, per ora, il pilota che è riuscito a conquistare il maggior numero di successi in una sola stagione. E se la ride (diamogli almeno questa piccola fantasiosa rivincita!) Mr. Mansell, che, magari in poltrona e pantofole davanti alla tv, avrà gridato alla moglie “go to sleep baby Vettel!”

La gara per il tedeschino era cominciata nel migliore dei modi, con una partenza a fionda che l’aveva lanciato verso la dodicesima vittoria stagionale. Il tempo di affrontare le due curve a destra ed è arrivato il ritiro. Diverse le ipotesi; a detta di Vettel è stata una foratura ad aver causato il problema alla gomma. Non è da escludere la tesi dello “stallonamento”, causato probabilmente dal contatto della gomma con lo scalino all’esterno del cordolo, che ha praticamente smontato il pneumatico dal cerchio ed ha conseguentemente sbilanciato la vettura.

Inutile il ritorno ai box, visti i danni che aveva subito l’intera sospensione a causa dell’uscita di pista. Seb quindi ha dovuto seguire l’intera gara dai box, per la gioia di Lewis Hamilton e della McLaren. All’uscita della prima curva tutto sembrava perfetto – spiega Vettel ai microfoni solo al termine della corsa – ma mentre entravo nella seconda curva ho sentito qualcosa che non andava con la posteriore destra. Sono riuscito a riprendere la macchina la prima volta, ma non sono riuscito a riprenderla ancora perchè ormai la gomma era completamente sgonfia. Ho avuto una foratura e sono finito fuori. Quando sono tornato ai box abbiamo capito che il danno alla sospensione era troppo grave per continuare. Non avremmo potuto fare meglio questo fine settimana; ora però dobbiamo capire cosa può aver causato la foratura. Ho avuto una buona partenza ed ero soddisfatto della macchina. Finire la corsa così presto è di sicuro una rottura. Non potevamo fare altro, quindi ho colto l’opportunità di imparare qualcosa dal muretto.

Vettel fuori gara alla prima curva era probabilmente lo scenario migliore per Webber, che finalmente avrebbe mostrato a tutti cosa sarebbe stato in grado di fare. Macchè… Senza Vettel la Red Bull non mette le ali ed a Mark tocca battagliare prima con Massa, poi perdere tempo ai box per un problema nel montaggio di una gomma ed infine mettere l’anima per far funzionare una strategia azzardatissima, scavalcando, non senza difficoltà, un Button senza Kers e con gomme medie, e fermandosi all’ultimo giro per montare le sue medium e finire la corsa appena davanti a Massa e Rosberg. Alla fine Mark è quarto, ma che sudata! Al secondo pit stop abbiamo rimontato le option per provare a fare qualcosa di diverso come strategia. Le due zone DRS erano ingannevoli: nella prima era facile andare davanti, ma era difficile restarci nella seconda, quindi quando passavo Jenson lui mi ripassava. Penso che oggi il DRS era un’illusione in quanto il sorpasso non era così semplice. Comunque avevo davvero un buon passo rispetto a Jenson nel primo stint, ma abbiamo perso tempo al pit stop e questo ci ha fatto arretrare. Ho spinto al massimo, ma ormai la posizione era persa.

 

 

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