F1 Story: Schumacher contro Villeneuve, Jerez ’97

26 Ottobre 1997, Jerez De La Frontera, Gran Premio d’Europa. Ultimo atto del mondiale di Formula 1 in Andalusia con due sfidanti ad animare le folle. Da una parte, Jacques Villeneve: il giovane canadese, al secondo anno in F1, era pronto per vincere il suo primo titolo iridato. I canadesi lo acclamavano, dato che oltre ad essere un connazionale il ragazzo è il figlio del mitico Gilles. Dall’altra parte Michael Schumacher: tedesco, freddo, poco amato dalla stampa italiana che lo mal vedeva in Rosso a quell’epoca, scrivendo anche che avrebbe vinto poco con i suoi atteggiamenti. Villeneuve su Williams, Schumacher su Ferrari. Il tedesco arrivava a Jerez con un punto di vantaggio sul rivale canadese, nonostante avesse vinto solo cinque gare, due in meno di Jacques.

La certezza che si trattasse di un weekend strano, si è avuta già il sabato pomeriggio nella sessione di qualifiche. Villeneuve, Schumacher e Frentzen realizzano esattamente lo stesso tempo al millesimo di secondo. Non si è mai capito se fosse tutto vero o se il sistema di cronometraggio della pista spagnola facesse cilecca. Ci volle un attimo, però, per capire che sarebbe stata comunque una gara interessante.

Quella domenica la tensione si tagliava a fette. Schumacher partì bene e infilò Villeneuve in partenza, mantenendo la prima posizione  fino a quel momento che cambiò la storia del mondiale. Era il giro numero 47: Villeneve tentò l’attacco su Schumacher alla Dry Sac. Il tempo sembrò rallentare, quasi a dilatarsi: la Ferrari di Schumacher diede uno scatto verso destra, speronando l’avversario, che continuò senza problemi.
Quella botta, però, Schumacher non la diede solamente a Villeneuve. Si trasformò in una botta psicologia dura da ingoiare, sia per la squadra che per i tifosi. Una mossa vigliacca, disperata, che gli costò qualcosa oltre il ritiro dalla gara. A quel punto, a Villeneuve bastava un punto per poter festeggiare il primo – e ultimo – titolo mondiale.

A poche curve dalla fine, Villeneuve era braccato da Mika Hakkinen e David Coulthard, entrambi su McLaren. Polemiche su polemiche: prima il botto, poi i giochi tra squadre. A due giri dalla fine, Villeneuve fece passare sia Hakkinen che Coulthard che andarono a segnare una doppietta. Il team di Woking venne accusato di aver adattato le proprie strategie a favore della Williams, ostacolando la corsa di Schumacher.

Fine della corsa. Jacques Villeneuve diventò così campione del mondo. Ma questa storia non finì quella domenica.  Per la giustizia sportiva, andò avanti fino all’11 novembre, quando la FIA si riunì sentenziando sulle polemiche di quella gara. L’incidente tra Michael e Jacques, inizialmente considerato un normale contatto di gara, venne rivalutato in altri termini e il tedesco venne squalificato, perdendo i punti in classifica piloti.

Anche Williams e McLaren finirono sotto la lente d’ingrandimento della FIA: vennero ascoltate tutte le discussioni box – pilota di entrambe le squadre, ma alla fine non ci fu nessun intervento nei loro confronti, dato che la Williams riuscì a dimostrare che Villeneuve aveva fatto passare i due della McLaren solo per non rischiare di buttare via un titolo ormai vinto.

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