Ferrari 2012, sarà l’anno del Delfino?

In questa lunga attesa di F1, appassionati e addetti ai lavori cannibalizzano quelli che potrebbero essere definiti degli assaggini, prima ancora degli antipasti (leggi test ufficiali) che faranno da preludio all’inizio della stagione 2012. Le prime immagini vere sono giunte con la presentazione della Caterham, che ha svelato quello che già, regolamenti alla mano, si prevedeva. L’attenzione si è infatti concentrata soprattutto all’anteriore, dove (nel caso della scuderia anglo-malese) spicca un muso esteticamente bruttino e che molti hanno equiparato ad un ornitorinco.

Ed ecco che è iniziata la ridda di similitudini animal-automobilistiche. Il cruccio di molti è la “bellezza”, che dovrà coniugarsi con l’efficienza e la velocità. Meglio una monoposto brutta ma veloce, come diceva Enzo Ferrari. E allora si spera che i progettisti delle squadre più blasonate possano fare di meglio, così da far assomigliare le proprie vetture ad alligatori o coccodrilli, come è già stato detto in questi giorni. Insomma è tutto lì, in quei musi bassi e schiacciati che dovrebbero caratterizzare le macchine di quest’anno.

In attesa di vedere la nuova Ferrari si è già pensato ad un soprannome anche per lei, la F12 o F2012 che sarà: delfino. Animale più nobile e leggiadro, ma anche più intelligente, bello e aerodinamicamente più evoluto! Non altrettanto cattivo come gli alligatori o i coccodrilli: la cattiveria dovranno mettercela Alonso e Massa. I tifosi della Rossa sperano quindi che sia l’anno buono, quello del delfino appunto. Peccato che il calendario cinese non venga loro in aiuto: dal 23 gennaio siamo infatti entrati nell’anno del dragone.

Tutto insomma concorre a rendere ancor più spasmodica l’attesa della nuova monoposto di Maranello, con la memoria che torna al 2001, quando il Cavallino sfornò la nuova arma da consegnare a Shumacher per ripetersi nell’impresa dell’anno precedente. In quel caso, per la F2001, si parlò di formichiere, per via del muso che si abbassava repentinamente fino ad incontrare l’ala anteriore. Adesso la FIA vuole che l’altezza massima della parte finale del muso non superi i 550 mm. Se si considera che tutta la prima parte, a partire dall’abitacolo, ha invece un’altezza di 625 mm, si capisce come verrà fuori un vistoso scalino di raccordo da ben 7,5 cm, non più lungo di 150 mm, subito dopo la centina anteriore. Lo ha spiegato egregiamente Giorgio Piola in questo video. Tutto questo per diminuire il pericolo nelle collisioni con altre monoposto, negli impatti laterali e frontali.

Poi spiccheranno le nuove alette ai lati dell’abitacolo. Anche qui le nuove norme anticrash imposte dalla FIA sarebbero state sfruttate dai tecnici Ferrari per creare un supporto che sorreggerà le nuove appendici. Le altre novità le troveremo nelle sospensioni anteriori, nelle pance più strette, nel nuovo sfogo d’aria al termine del cofano posteriore, sotto l’alettone, e nella disposizione degli scarichi. La Federazione ha vietato il famoso soffiaggio per lo sfruttamento aerodinamico dell’aria calda espulsa dai terminali, ma l’interpretazione che i big team faranno di questa norma non è affatto scontata. Grande quindi anche in questo caso l’attesa nel vedere la declinazione dei tecnici di Maranello. A tal proposito Paul Hembery, responsabile Motorsport di Pirelli, rimane convinto che, in un modo o nell’altro, gli ingegneri faranno in modo di sfruttare comunque gli scarichi soffiati, come ci ha ribadito in questa intervista esclusiva ad Abu Dhabi.

Insomma la F2012, che verrà presentata il prossimo 3 febbraio, sarà una vettura estrema e di rottura col passato. Così come la volevano Domenicali e Montezemolo. Una monoposto che nasce con una pesante eredità sulle spalle e che deve dimostrarsi all’altezza della situazione da subito. Il formichiere lo fu nel 2001: quando la superiorità di Michael Shumacher, e della sua F2001, fu imbarazzante. Chiuse i giochi, sia per la Classifica Piloti che Costruttori, addirittura al quint’ultimo Gran Prix, finendo poi con un bottino complessivo di 123 punti. Il secondo, nella classifica finale, fu Coulthard con soli 65 punti. Altri tempi. Temo che non si possa chiedere altrettanto al mammifero d’acqua di questo 2012… ma sarà comunque l’anno del Delfino?


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