Scarichi: la Ferrari sta “prendendo la mira”

Caricare, mirare…fuoco! E’ un pò questo il senso del lavoro che sta svolgendo la Ferrari in questi giorni di test, ed è questo il motivo principale di tanto lavoro spasmodico ai box di Maranello: si lavora alacremente sugli scarichi. Ormai questi elementi hanno acquisito un ruolo fondamentale nell’aerodinamica delle vetture e, nonostante i nuovi regolamenti restrittivi, anche quest’anno saranno tra gli argomenti principali di discussione; non a caso, dopo appena otto giorni di test ufficiali, è di nuovo polemica.

Come dicevamo poc’anzi, i nuovi regolamenti della Fia hanno provato ad incatenare l’estro degli ingegneri, imponendo il “come e dove”  relativamente agli scarichi dei gas roventi provenienti dai propulsori. Gli ingegneri hanno quindi dovuto inventarsi soluzioni nuove per recuperare al massimo quella funzione deportante che l’anno scorso era vitale per il grip posteriore delle vetture. I team hanno preso strade diverse, ma la Ferrari è certamente la squadra che ha lavorato di più in tale direzione; vediamo come:

PRIMO STEP: è quello della presentazione, portato in pista a Jerez per i primi test (FOTO). Probabilmente l’idea degli ingegneri era quella di indirizzare i flussi caldi verso le paratie dell’alettone posteriore, con l’intento di riproporre in qualche modo l’“effetto sigillo” del 2011. Le pance, quindi, mostravano una sinuosa protuberanza che conteneva gli scarichi diretti verso il basso e verso gli estremi del diffusore. Soluzione accantonata dopo poco. Evidentemente la collocazione molto più elevata non riusciva a ricreare l’effetto dello scorso anno.

SECONDO STEP: la seconda soluzione è inspirata alle linee della nuova McLaren, anch’essa caratterizzata da queste due protuberanze che interrompono le linee filanti delle pance e contengono gli scarichi (FOTO). Sia la McLaren che la Ferrari hanno provato diverse inclinazioni e tagli. In questo modo gli scarichi non sono più rivolti verso il diffusore ma propagano i gas roventi in varie direzioni, sfruttando anche i flussi provenienti dall’avantreno. Però pare che neanche questa soluzione abbia convinto pienamente i tecnici di Maranello, che quindi hanno sperimentato ancora qualcos’altro.

TERZO STEP: nelle ultime prove la Ferrari si è mossa in direzione Red Bull (FOTO); pur non potendo emulare precisamente le linee della Rb8 (per ora…), alla Ferrari hanno per lo meno cercato di seguire lo stesso concetto, spostando gli scarichi verso il centro della vettura ed indirizzandoli nel tunnel che viene a crearsi tra diffusore, supporto dell’ala posteriore e paratie della stessa (FOTO1, FOTO2). Probabilmente, secondo l’idea di Newey, la massimizzazione dei flussi in questa zona dovrebbe incrementare il carico generato dal gruppo diffusore/ala/paratie, creando un’effetto venturi. Se funzionasse, è ipotizzabile che la Ferrari si presenterà presto senza le protuberanze e racchiudendo gli scarichi all’interno della linea delle fiancate al di sotto del braccio superiore della sospensione, proprio come la Rb8.

Newey, ancora una volta, riesce a fare scuola!

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