GP Australia 2012: focus sugli pneumatici Pirelli

Con il Gran Premio d’Australia, Pirelli inaugura la sua seconda stagione in veste di fornitore unico di pneumatici in Formula 1 e lo fa portando in pista una gamma di prodotti rinnovata. E’ stata questa la prima risposta ai regolamenti tecnici che hanno apportato profonde modifiche all’aerodinamica delle vetture.

L’abolizione dei soffiaggi dei gas roventi nei diffusori, che non possono più puntare sul fondo vettura, ha ridotto l’aderenza nel retrotreno delle monoposto, alterandone così l’equilibrio complessivo, con ovvia ricaduta anche sugli pneumatici. L’assetto delle vetture è molto diverso rispetto allo scorso anno, con una differente distribuzione delle forze che agiscono sulle gomme e che modificano anche le sensazioni di guida del pilota.

La logica conseguenza è che Pirelli ha presentato, come abbiamo già visto più volte durante questo pre-stagione, un profilo dello pneumatico più squadrato e una impronta a terra più larga, in modo da offrire più grip al posteriore. I nuovi profili sono stati creati per distribuire in maniera più uniforme le sollecitazioni sull’intero pneumatico, anche in condizioni estreme, compensando così le limitazioni imposte dal regolamento.  In questo video animazione 3D di Fabiano Vandone, scopriamo come le nuove regole tecniche incidono sugli pneumatici.

Ma quali saranno le insidie che Pirelli affronterà sul circuito semi-permanente dell’Albert Park? Inizialmente, l’asfalto sarà “Green”, ossia senza un minimo di gommatura e si evolverà nel corso delle tre sessioni di libere… pioggia permettendo!

Le squadre impostano un livello di carico aerodinamico relativamente carico per i 5.3 chilometri di pista. A Melbourne, infatti, sono presenti curve in rapida successione e rettilinei non molto lunghi. La trazione combinata diventa dunque l’elemento chiave su questa pista. La curva che sollecita di più le gomme è sicuramente la 2. In appena due secondi e mezzo, i piloti riducono la loro velocità di ben 200 Km/h in uno spazio di frenata di 108 metri, sopportando una decelerazione di quasi 5G, mentre gli pneumatici sopportano un carico verticale da 1.150 Kg.

Anche le curve 11 e 12 sono davvero toste. La velocità d’uscita si aggira intorno ai 210 Km/h e lo pneumatico anteriore sollecitato all’esterno della curva, arriva a lavorare a temperature di 105 gradi centigradi, mentre quello interno a destra è più freddo di cinque gradi, lavorando con meno pressione.

Altro settore molto importante è l’area di frenata tra la curva 14 e la 16, che carica molto la parte anteriore della monoposto, conducendo ad una chicane con curve ad angolo retto prima del rettilineo principale. Questo è l’unico punto dove le F1 toccano i 300 Km/h in settima marcia.

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