McLaren, Button vince e convince: è lui l’anti-Vettel?

La Vodafone McLaren Mercedes si presenta alla bandiera a scacchi del GP d’Australia da prima della classe: Jenson Button vince la gara inaugurale, Lewis Hamilton chiude il podio (terzo, preceduto da Vettel), dopo una corsa quasi sempre in seconda posizione.

Tutto facile, o quasi: Lewis scatta dalla pole ma si fa soffiare il primo posto da Jenson alla prima curva, e da lì Button rimarrà in testa fino alla fine, escluse un paio di tornate durante i pit-stop.

Strategia fotocopia per la coppia inglese, che parte con gomme soffici e le cambierà due volte per montare le medie: soste ravvicinate per i due, che entrano ai box ai giri 17 e 18 e poi al giro 37, in successione.

Il colpo di scena di una gara tutto sommato tranquilla è costato caro ad Hamilton: Safety Car in pista proprio al suo rientro in pista e seconda posizione persa a vantaggio di Vettel che in regime di vettura di sicurezza fa la sua sosta ai box.

Le posizioni del podio si congelano così fino alla fine, con Button che controlla senza ansia il tedesco, ed Hamilton che non riesce ad impensierire il campione del mondo in carica, ma riesce comunque a tener dietro l’altra RedBull di Webber.

La McLaren porta a casa un risultato che di certo alla prima gara di stagione regala ottimismo: doppietta sfumata, ma 40 punti che portano la Frecce d’Argento dritti davanti a tutti in classifica costruttori.

 Contentezza alle stelle per Button, che trionfa all’Albert Park per la terza volta: “Cominciare la stagione con una vittoria (e la pole di ieri di Lewis) è fantastico, e ci dà grande carica per il futuro. Siamo partiti con il piede giusto e ringrazio tutta la Squadra per aver lavorato in modo egregio“.

Gara di grande maturità e consistenza, in cui l’unico pensiero è stato come già detto l’ingresso della Safety Car: “Ti senti tranquillo quando a pochi giri dal termine hai 10 secondi di vantaggio sul secondo, ma l’imprevisto della vettura di sicurezza, alle 6 del pomeriggio, può mandare in crisi la temperatura delle gomme. E’ andata bene, sono riuscito a controllare gli pneumatici e il risparmio di carburante dovuto ai giri a bassa velocità ci ha aiutati, così sono potuto ripartire bene e concludere senza troppi problemi“.

Un occhio al passato (alle vittorie del 2009 e 2010 proprio su questo circuito) e uno al futuro (alla Malesia, prossima tappa): “Probabilmente, anche perchè arrivata in condizioni diverse, con un buon bilanciamento vettura su tutta la gara, è la miglior vittoria qui per me. Se penso alla prossima gara a Sepang? Certo, siamo messi bene, ma ora voglio godermi la vittoria con famiglia e amici“.

Sorride meno Hamilton, visibilmente imbronciato sul podio: “Non mi spiego perchè sia andata così male per me. Tutto è iniziato dalla partenza, scioccante, direi: ho perso la prima posizione e ho praticamente sempre lottato.  Gara difficile, tantissimi complimenti a Jenson per la sua vittoria. Sarebbe stato bello portare a casa una doppietta, ma evidentemente non era la mia giornata“.

Delusione per una corsa in cui l’anglocaraibico voleva raccogliere di più, e spirito di sacrificio per il campionato: “Sono stato al di sotto delle aspettative, ora devo concentrarmi e lavorare per migliorare. Il mondiale è lungo, e la parola d’ordine sarà consistenza per le gare a venire. Si ricomincia a combattere in Malesia, la prossima settimana“.

Già, perchè sarò Sepang l’altro banco di prova per capire chi ha le carte in regola per stare davanti in questo 2012: la McLaren è partita bene, Button si conferma uno dei migliori piloti in circolazione,  e di certo farà di tutto per continuare ad imporsi e sfruttare le occasioni.

Hamilton soffrirà per questo compagno di squadra che scalpita? Oggi non è andata nel migliore dei modi, una prima posizione soffiata in partenza purtroppo costa cara. C’è da lavorare, e Lewis lo sa, perchè non vuole deludere anche quest’anno.

Le Frecce d’Argento come la Red Bull 2011? Aspettiamo e vediamo, Vettel si prende il secondo posto in mezzo a loro, e magari già in Malesia non si accontenterà solo di quello.

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