Analisi tecnica del Gran Premio d’Australia 2012

Il campionato è finalmente iniziato e devo dire che la competitività si è espressa ai massimi livelli. Vedere 7 piloti che fino alla Q3 erano potenziali poleman mi ha fatto pensare che qualcosa è realmente cambiato rispetto il 2011.  E’ vero che è stato il primo GP ed i reali valori di prestazione si vedranno fra qualche gara, ma è anche vero che vedere il giovane Grosjean sopravanzare il grande Schumacher proprio alla fine della Q3 è stato emozionante.

ANALISI GENERALE
Guardando attentamente dentro lo scenario di Melbourne ci sono stati degli elementi chiave che hanno condizionato il primo evento della stagione. A pensarci bene – e la cosa è intrigante – potrebbero anche non ripresentarsi nelle corse successive, cambiando  così di nuovo il panorama prestazionale del campionato. E’ il bello della Formula 1.

1. IMPREPARAZIONE DEI TEST, dovuta ai pochi e convulsi test di preparazione. Faccio riferimento specialmente a Red Bull e Ferrari che, probabilmente, hanno capito la loro reale prestazione a fine corsa, notando una certa discrepanza tra le performance in qualifica ed in gara. Red Bull, a mio avviso, è sempre la stessa del 2011 e deve rendere più efficacemente  qualche strategia che ha nel cassetto, ma che non riesce ad applicare in maniera continuativa. In poche parole, gli serve fare sperimentazione per sistemare il proprio pacchetto (cercheremo di capirne meglio nei prossimi GP). Se si torna indietro a guardare l’analisi dei test, avevo manifestato  dei dubbi  sulla superiorità del team di Milton Keynes, mettendola davanti a tutti più per le prestazioni del passato che di quelle mostrate nel presente.

Per quanto riguarda la Ferrari,  sostanzialmente non ha ancora capito la sua reale situazione. Questo weekend ho visto 2 Ferrari differenti: una di Fernando e l’altra di Felipe. Conosco Massa fin da quando ha iniziato la sua carriera in F1 e noto che gli stanno piovendo tantissime critiche addosso. Felipe non è, come si dice in gergo, “un fermo”.  A mio giudizio alla Ferrari sarebbe capitata la stessa cosa anche con una coppia di piloti come Rubens e Michael o ancora con Eddie e Michael. Mi spiego: quando una vettura è critica, specialmente nel posteriore, ci sono pochi piloti che possono domarla riuscendo a produrre una prestazione decente; uno di questi piloti era Michael Schumacher e l’altro è Fernando Alonso. In queste condizioni qualsiasi compagno di squadra, che possiamo definire “normale”, avrebbe grandissime difficoltà nel bilanciare la vettura e gestire le gomme. Il vero problema non è Felipe, ma è il comportamento dinamico della vettura. Criticare Felipe è controproducente sia per la sua motivazione che per la squadra. Credo che la Ferrari debba fare di tutto per rimuovere ogni dubbio che sia il pilota il problema altrimenti il povero Felipe, andrebbe incontro ad una stagione molto difficile.

2. PNEUMATICI. Attenzione, non sto giudicando le gomme, ma un dato da sottolineare è che il loro degrado nella lunga distanza può favorire alcuni piloti piuttosto che altri. Per esempio la Red Bull, dato che dimostra essere una vettura  molto consistente, potrebbe fare pressione per orientare ad una scelta di gomme morbide, mentre McLaren o Mercedes, che al contrario si dimostrano essere meno consistenti, potrebbero spingere la Pirelli ad orientarsi su gomme dure.

3. MCLAREN IN FORMA. Allo stato attuale, il binomio Button – McLaren è quello più efficiente: la vettura è molto veloce e Jenson ha la capacità di preservare le gomme garantendo loro una prestazione costante. La Mclaren si è presentata molto solida nel compromesso prestazionale: DRS (velocità di punta), KERS (potenza disponibile usciti dalla grip limited area),EFFICIENZA AERODINAMICA (carico vs drag in tutto il range della velocità). Bisogna riconoscere che sono stati i più  bravi nella  fase di progettazione e sperimentazione in pista, recuperando così il gap con Red Bull. Alonso sperava che fosse la Ferrari a fare questo step ma, allo stato attuale, non è riuscita a compierlo. Personalmente, confido molto nella capacità di reazione della mia ex squadra. Un altro punto da non trascurare è relativo ai piloti: la coppia Button-Hamilton è la più forte di tutte , ed avendo anche una vettura veloce potrebbero diventare molto difficili da battere.

4. OCCHIO A LOTUS E WILLIAMS. Hanno raccolto poco per incidenti (Maldonado, Senna, Grosjean) e per la sfortunata qualifica di Kimi. Si sono presentate veramente alla grande e hanno a disposizione piloti di primissimo piano. Spero per loro che abbiano anche le risorse per garantire uno sviluppo costante della vettura.

5. TANTO TALENTO IN PISTA. Il quinto elemento è il gruppo di ottimi e giovani piloti, arrembanti sotto certi aspetti e “maledettamente” veloci. Mi riferisco a Grosjean, Maldonado, Ricciardo, Vergne, Hulkenberg. E se si pensa che si affiancano a personaggi come Alonso, Raikkonen, Schumacher, Button, Hamilton, Vettel e Rosberg c’è da aspettarsi scintille. Lo so, manca Webber in questa lista. Sinceramente, ritengo che abbia vinto troppo poco – pur guidando una Red Bull – per essere considerato un top driver.

ANALISI PRESTAZIONALE SUL SINGOLO LAPTIME -> QUALIFICA
La terza sessione di libere è quella più indicativa per fare una analisi sulla prestazione sul giro secco. Le qualifiche, per come sono strutturate, molte volte non danno la fotografia esatta. Vedi Kimi in questo GP, oppure il condizionamento dovuto alla strategia che alcuni piloti adottano per preservare set di gomme fresche per la gara.  Durante le FP3 ho visto un situazione interessante: 13 piloti in 1 secondo. Sarà perché è il primo GP e quindi i Team non hanno ancora settato efficacemente  la vettura, però è emblematico vedere come basta poco per essere davanti o dietro in classifica. Questa caratteristica l’avevamo già vista nell’analisi dei test dove in pochi decimi c’erano 4-5 team. Se si inglobano anche  i risultati delle Q1-Q2-Q3 si può determinare una possibile classifica (non è assoluta perché si devono vedere i risultati di almeno 3 GP) :

TEAM                     GAP (s)
McLaren Mercedes          /
Lotus Renault            0.3
Red Bull Renault         0.3
AMG Mercedes             0.4
Williams Renault         0.7
Toro Rosso Ferrari       0.8
Ferrari                  0.9
Sauber Ferrari           0.9
Force India Mercedes     0.9

ANALISI PRESTAZIONALE IN GARA
Già da venerdì nelle Libere 2 si erano viste cose interessanti e, in qualche modo, anche sorprendenti.
Gli unici top team che hanno svolto un vero lavoro sulla distanza sono stati McLaren, Red Bull, Mercedes e Lotus. In particolare era visibile come le le Red Bull fossero velocissime, insieme alla Mercedes, mentre McLaren e Lotus erano abbastanza lente. Purtroppo non conosco i tipi di gomme che hanno usato:  abbiate pietà, da casa si fa fatica ad avere tutte queste informazioni, ed i tempi mi avevano fatto dubitare di quello che si era visto nell’analisi dei test. Mi sorprendeva che Mercedes fosse così costante e performante e avevo cominciato a pensare che avessero introdotto per questa gara qualcosa di nuovo (vedi il tanto contestato F-duct).
Se però si prende in considerazione la gara, si riesce ad avere una fotografia diversa (il degrado è stimato in funzione del numero dei giri e del decadimento dei laptime):

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Analizzando tutti gli stint dei vari piloti considerando le varie gomme usate si può determinare una classifica della prestazione in gara:

TEAM                               POSIZIONE
McLaren (Button)                           1
Red Bull e McLaren (Hamilton)              2
Lotus                                      3
Williams                                   4
Ferrari (Alonso)                           5
Mercedes                                   6
Sauber - Toro Rosso - Force India          7

Non parlerei di vettura migliore ma di binomio pilota-vettura migliore. Button è riuscito a produrre una prestazione superiore rispetto a Vettel, mantenendo basso il degrado delle gomme fino al punto di avere un compromesso migliore. Mi spiego: la Red Bull ha avuto una consistenza migliore, ma è anche stata leggermente più lenta e questo, insieme al traffico iniziale di Vettel, ha permesso a Button di vincere la gara. Per questo metto sullo stesso piano Red Bull e McLaren – Hamilton. Attenzione alla Lotus in quanto Kimi, malgrado il traffico, è andato molto forte e non mi meraviglierei di vederlo insieme a Grosjean molto avanti nelle prossime gare.

Williams ha dimostrato in gara di essere la quarta forza davanti alla Ferrari di Alonso. Come ho detto all’inizio, la Ferrari sembra avere un problema di performance. Riesce in qualche modo ad essere accettabile in una finestra di operatività molto stretta, non appena ne esce manifesta evidenti problemi. Ho sentito in televisione della teoria che la Ferrari sia andata relativamente più veloce carica di benzina rispetto alla situazione con serbatoio scarico. Se si analizzano bene i vari laptime durante la gara, questa tendenza non viene confermata. Subito dopo la SC, tutte le forze in campo erano vicine e visivamente si intuivano i rapporti prestazionali, ma ancora da prima si poteva vedere che Alonso era sensibilmente più lento di Red Bull, McLaren, Williams e Lotus.

Come sesta forza metto la deludente Mercedes. In qualifica aveva dimostrato ben altra forza ma poi, come avevamo visto nei test invernali, il degrado è talmente elevato che perde tutto il vantaggio. Voglio essere sincero, mi piacerebbe proprio vedere i dati della telemetria per vedere questo problema, era già presente anche l’anno scorso e mi lascia perplesso che non ci siano stati miglioramenti. Infine, raggrupperei le 3 squadre Sauber, Toro Rosso e Force India come “settima forza”, anche perché domenica non hanno avuto una gara semplice da decifrare nel dettaglio.

E ora mi proietto in Malesia, facendo di nuovo l’indovino.
Sepang è un circuito molto severo per le gomme e per la vettura in generale. L’anno scorso in gara avevamo visto Vettel davanti alla McLaren di Button e alla Lotus di Heidfeld. Ancora una volta la consistenza in gara farà la differenza e, quindi, Hamilton potrebbe essere svantaggiato rispetto il suo compagno di squadra e alle Red Bull.

La mia sensazione è che le Red Bull saranno più forti e, se riusciranno a piazzarsi nelle prime due file, potranno dire la loro a fine gara. La vedo abbastanza dura per la Mercedes, specie se manifesterà ancora i problemi di Melbourne. Lasciatemi mettere le Lotus come outsider, potrebbero anche centrare il podio. Per la gara malese, Pirelli porterà le Hard e le Medium che in teoria potrebbero favorire le macchine un po’ meno consistenti, ma sia l’asfalto caldo che il circuito impegnativo, alla fine metteranno ugualmente a dura prova tutte le vetture. Il cuore vorrebbe mettere la Ferrari davanti nella classifica, ma i risultati di Melbourne mi inducono ad essere obiettivo e realista. Provo a stilare una possibile classifica prestazionale in gara:
Prima – > Red Bull
Seconda ->Mc Laren
Terza -> Lotus
Quarta -> Williams
Quinta -> Ferrari – Mercedes

Ora lascio a voi tutte le considerazioni e le repliche che, come nel post precedente, leggerò sempre con attenzione. Ho potuto notare che il livello di competenza di tutti i “bloggari” è molto elevata e ogni suggerimento e annotazione sono benvenuti.

Un caro saluto,
Luigi Mazzola

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