Dubbio Bahrain: pronto il “piano B” delle squadre

Il Gran Premio del Bahrain è sempre più un caso, se non una farsa. Andare o non andare? Questo l’irrisolvibile dubbio che si staglia tra le opposte esigenze di spettacolo e commerciali contro quelle di incolumità delle squadre e forse buon senso.

E poi potrebbe esserci anche un ritorno di immagine negativo per una F1 ovattata e lontana dal mondo. Se è vero che nel ricco paese del Golfo Persico la situazione non è poi così tranquilla, non ci sarebbe niente di più bizzarro di vedere correre ventiquattro piloti come predicatori nel deserto.

Il governo più allarmato è quello inglese che ha ripetutamente chiesto a Bernie Ecclestone di tornare sulla decisione presa. Sarebbe un gesto consapevole ma non aspettatevelo. Perchè per zio Bernie gli accordi economici vengono prima di tutto.

“Pecunia non olet”. E allora ecco che la patata bollente passa in mano ai team. Che decideranno giovedì a Shanghai il da farsi. Intanto è pronto un vero e proprio Piano B.

A tutti i membri dei team, nessuno escluso, è stato fornito un doppio biglietto di ritorno dopo la Cina. Uno in direzione Bahrein, l’altro in direzione Europa, ovvero le sedi delle squadre.

Sembra un piano di evacuazione degno di una pellicola americana. E’ invece la semplice testimonianza di una indecisione a tratti surreale. La domanda che sorge è: perchè se Ecclestone ha confermato senza dubbi lo svolgimento della gara le squadre si sono tutelate con questa mossa?

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