Mercedes si gusta la vittoria: penseranno ancora al ritiro?

Quando la Mercedes entrò ufficialmente in Formula 1, alla Daimler furono piuttosto chiari: “entriamo per puntare alla vittoria”. Step by Step ci sono riusciti: ora la squadra può puntare regolarmente al podio e se riuscissero definitivamente a trovare il bandolo della matassa sulla questione gomme, potrebbero anche sognare in grande.

Se si tratta di un fuoco di paglia o l’inizio di qualcosa di grande, non si può  certo dirlo adesso. Di fatto, però, 57 anni dopo Juan Manuel Fangio è tornata una Mercedes davanti a tutti. La cosa curiosa è che tutto questo è accaduto dopo qualche giorno della triste dichiarazione di un investitore della Daimler che consigliava al team di uscire dalla F1.

Ingo Speich è colui che aveva avanzato la proposta durante un tradizionale meeting annuale della Casa di Stoccarda. Secondo il manager tedesco, la perdità di competitività di Mercedes nel segmento premium non giustifica più la presenza in F1 e bisognerebbe seguire la scelta fatta da BMW nel 2009.

Oggi, senza quel problema dell’avvitamento della ruota per Schumacher, entrambe le vetture avrebbero lottato per il podio. Per fortuna a Nico è andato tutto bene e la strategia è stata perfetta, consentendogli di approfittare anche dei problemi degli avversari e lanciarsi cautamente verso la bandiera a scacchi. La Cina potrebbe essere non un punto d’arrivo per il team AMG Mercedes, ma un bel punto di partenza. Ora bisognerà capire quanto una squadra vincente in F1 possa avere buone ripercussioni sul mercato delle stradali e, siamo sicuri, gli uomini del marketing saranno già al lavoro per analizzare la cosa e sfruttarla per fare branding anche nel mercato asiatico, il primo a livello mondiale.

Non è da sottovalutare la questione tecnica. Il sistema F-Duct, approvato dalla FIA e che ora tutti i team vorranno copiare, è un’altra vittoria per il team di Ross Brawn. Perché pare che il team di Brackely inizi ad avere anche un peso politico più incisivo, da vero top team, oltre che da unico e vero costruttore oltre la Ferrari.

Ora, con la testa già in Bahrain, c’è da lavorare per confermare che quella di oggi non è solo un exploit. E poco importa agli uomini in grigio della multa di 5.000 euro ricevuta per aver mandato in pista Schumacher con una ruota avvitata male. Il sapore dello champagne l’ha fatta già dimenticare.

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