Monaco: champagne, tecnica e… polemiche?

Sapevamo che a Monaco non avremmo visto molte novità tecniche, date le particolarità del circuito, ma, ciò nonostante, le squadre non si sono certo risparmiate dettagli e piccole migliorie per adattare le monoposto al tortuoso cittadino monegasco.

A tornare sotto i riflettori, non solo per la seconda vittoria stagionale, è la Red Bull, le cui interpretazioni “al limite” del regolamento tecnico non risparmiano mai polemiche e critiche. Anche questa volta l’attenzione si concentra sul retrotreno ed in particolare sul diffusore, croce e delizia di ogni progettista (figuriamoci di Adrian Newey…). I nuovi regolamenti impongono misure ben precise per i “buchi” e divieto di soffiaggi che coinvolgano gli scarichi; abbiamo visto come la Red Bull abbia provato in diversi modi ad aggirare l’ostacolo provando, praticamente ad ogni Gp, una versione nuova del retrotreno. Tunnel con sfogo, tunnel senza sfogo, scivolo, scivolo a sbalzo, scivolo con tunnel… insomma, Newey le ha provate un pò tutte.

In particolare, il diabolico ingegnere britannico ha preso spunto molto dalle idee di un altro astro nascente, Matt Morris, papà della Sauber C31. Ed a scatenare la polemica è proprio una rivisitazione dell’idea vista dapprima sulla C31 e presa in prestito anche da Ferrari e da Red Bull, che abbiamo ampiamente analizzato in un recente articolo. La parte incriminata è questa:

Le dimensioni di questa apertura (rispetto al fondo) sono più grandi in confronto a quelli della Sauber e della Ferrari. Quindi l’apertura della Rb8, più che essere uno “slot” (consentito dal regolamento in determinate dimensioni) è un “buco” (che è vietato). Vai a capire la differenza tra slot e buco… Fatto sta che quest’apertura non piace alla concorrenza ed era stato paventato addirittura un reclamo contro la vittoria di Webber, che poi non è arrivato.

Al di là delle polemiche e dei ricorsi, la Red Bull ha provato a Monaco due soluzioni relativamente agli scarichi, ma dopo le prove libere Webber e Vettel hanno optato per il fondo senza tunnel. Sulla RB8 è comparso, come per le altre squadre, un bel monkey seat sul supporto dell’ala posteriore.

Monkey seat anche per la Ferrari e per la Mercedes. W03 profondamente modificata nel retrotreno per quanto riguarda le sospensioni,  un nuovo cambio in carbonio (usato in gara solo da Schumy) e il riposizionamento delle pinze freno, ora in posizione orizzontale, che ha evidentemente migliorato il feeling della tedesca con le Pirelli. Nuovi sulla W03 anche i deflettori posti ai lati delle bocche di ingresso dei radiatori.

Per quanto riguarda la Ferrari, oltre alla nuova ala posteriore (FOTO), da segnalare l’introduzione di un particolare scudo che protegge l’equipaggiamento elettronico ed idraulico nell’eventuale sostituzione veloce del musetto (FOTO).

La McLaren, sempre più in crisi tecnica negli ultimi Gp, ha messo alla prova anche a Monaco la visibilità dei piloti piazzando uno “scalino rimovibile” sul cockpit di Button: “visibility is very poor”, il laconico commento dell’inglese. Oltre a questo dettaglio sperimentale, nessuna novità di rilievo sulla Mp4-27, che ha corso con il musetto alto utilizzato già in Spagna.

Molto interessante l’evoluzione degli scarichi per la Williams, che ha una soluzione molto diversa dalla concorrenza (FOTO). Venerdì abbiamo anche osservato da vicino l’ala anteriore della FW34, che propone un soffiaggio laterale nella zona delle paratie davvero inedito (FOTO).

Qualche piccola menzione anche per i team nelle retrovie, con un monkey seat per l’Hrt  e una nuova ala dotata di gurney flap per la Caterham (FOTO).

 

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