Canada ’97, Schumacher su tutti nel dramma di Panis

Circuito selettivo, quello di Montreal, da pelo sullo stomaco. Un tracciato caratterizzato da un muro – quello dei campioni – che ha visto schiantarsi la maggior parte dei campioni del mondo.

Un circuito cittadino atipico, da velocità medie elevate, dove il minimo errore viene punito duramente.

Ne sa qualcosa Olivier Panis. Correva l’anno 1997 ed il circuito intitolato a Gilles Villeneuve vede schierarsi in pole position Michael Schumacher. Il tedesco, al volante della F310B, interrompe per la prima volta nell’anno la lunga scia di pole position consecutive conquistate dalle Williams Renault.

Alla partenza Schumacher scattò ottimamente, seguito da Villeneuve e da un sorprendente Rubens Barrichello al volante della Stewart, mentre dietro si scatenò il caos. A seguito di un contatto tra le vetture di Panis e Hakkinen, furono costretti al ritiro Irvine, Magnussen e lo stesso finlandese, mentre il francese della Prost cominciò una disperata rimonta dal fondo.

Al secondo giro il muro dei campioni fece l’ennesima, illustre vittima, Jacques Villeneuve. Il canadese arrivato troppo veloce in staccata, saltò sul cordolo e non riuscendo più a controllare la sua Williams, si schiantò contro il celebre muretto ornato con la scritta “welcome in Quebec”.

Il botto di Villeneuve non fu l’unico quel giorno. Al sesto giro, infatt,i Katayama urtò il muro alla curva otto rimanendo in mezzo alla pista e costringendo all’ingresso la Safety Car;  al 15º giro fu Ralf Schumacher, al volante della Jordan, per una foratura a volare fuori pista a 250 km/h, in fondo al rettilineo dei box.

Michael Schumacher, nel frattempo continuava la sua marcia verso la vittoria, seguito da un caparbio David Coulthard e da Jean Alesi, vincitore sul medesimo circuito solo due anni prima, oltre ad un fantastico Giancarlo Fisichella, inaspettato protagonista di quel weekend. Non tutto filò liscio per il tedesco della Ferrari. Le Goodyear della Rossa iniziarono a soffrire le temperature canadesi e costrinsero Michael ad un improvviso pit stop che gli costò la testa della corsa, a vantaggio dello scozzese della McLaren. Il colpo di scena era tuttavia in agguato.

Al giro numero 51 Coulthard rientrò ai box per uno splash and go, ma alla ripartenza la sua frizione fece le bizze lasciandolo piantano davanti ai box. Contemporaneamente, Panis perse il controllo della sua Prost a causa della rottura della sospensione posteriore destra, andandosi a schiantare contro il muro. La vettura del francese rimase incastrata nella esile pila di gomme con il pilota transalpino impossibilitato ad uscire per via delle fratture riportate agli arti inferiori.

La safety car scese in pista e percorse due giri, ma vista la gravità della situazione si decise di fermare la gara che fu vinta da Schumacher, seguito da Alesi e Fisichella, con l’italiano al primo podio della carriera. Un podio amaro per i tre piloti che, giustamente, non festeggiarono conoscendo la situazione clinica di Panis.

Il francese, sostituito dal nostro Jarno Trulli, rientrò a fine stagione, ma quel giorno sperimentò sulla sua pelle quanto il circuito di Montreal fosse bello ed al contempo crudele.

 

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