La Ferrari ci prova ma Alonso chiude quinto. Massa decimo

Chi non risica non rosica, recita il famoso proverbio. Ed oggi la Ferrari ci ha provato a “risicare”, ma evidentemente il muretto del Cavallino è stato decisamente troppo ottimista per quanto riguarda il degrado delle gomme e quell’azzardo spavaldo si è trasformato in un tragico autogol, facendo scivolare Alonso da un podio garantito ad una deludente quinta posizione.

Troppo facile, però, giudicare una strategia con il famoso “senno di poi”; proprio come confermato da Domenicali ed Alonso, infatti, quella della Ferrari era probabilmente l’unica tattica possibile per vincere il gran premio. Però il dubbio, a questo punto, è uno: valeva davvero la pena buttare punti così preziosi per avere qualche chance in più di giocarsi la vittoria?

L’impressione è che, vista la prestazione molto consistente mostrata dalla Ferrari, il risultato finale è decisamente inadeguato al potenziale e alle aspettative; McLaren e Red Bull erano decisamente alla portata di una F2012 rinnovata negli scarichi, nel fondo e in tanti altri piccoli particolari. Alonso riusciva tranquillamente a reggere il ritmo sia di Hamilton che di Vettel, sembrando addirittura più veloce in alcuni tratti di gara.

Però, sia la Ferrari che la Red Bull, hanno provato a fare un solo pit stop, contro la McLaren che con Hamilton è andata sulle due soste. L’illusione è durata pochi giri, fino a quando il gap tra le gomme fresche di Hamilton e quelle usurate di Alonso e Vettel è diventato incolmabile. Al danno si aggiunge la beffa, con Alonso superato non solo da Hamilton, ma anche da Grosjean, Perez e soprattutto Vettel, che intanto era tornato con i piedi per terra mettendo l’ultimo treno di soft disponibili e recuperando ben 28 secondi su Alonso in pochi giri. Purtroppo gli ultimi giri sono stati molto lunghi – confessa Alonso ai microfoni della Rai. Però abbiamo cercato di vincere la gara; se “pittavamo” con Hamilton facevamo la stessa sua gara e finivamo secondi; altrimenti facevamo la stessa strategia di Vettel. Se non c’era questo degrado estremo e “pittavamo” con Hamilton restava avanti Vettel. Dovevamo scegliere o una o l’altra ed in quel momento erano 50 e 50. Dopo la gara è troppo facile giudicare. 

Strategia suicida ma fino ad un certo punto, considerando l’idea di Alonso; effettivamente se il rendimento delle gomme non fosse crollato così nettamente Alonso avrebbe vinto senza problemi. Mancavano 18 giri – prosegue Nando. Le gomme stavano ancora andando bene; “pittare” è un rischio… Sai che arriverai prima o poi ma poi devi sorpassare. Purtroppo le gomme negli ultimi giri non hanno avuto un degrado graduale ma hanno avuto un crollo totale e quello ha sorpreso sia Vettel che me. Lui però ha “pittato” ed io no ma alla fine non cambiava molto.

Certo, però, il ferrarista ora perde la leadership nel mondiale e dovrà tener conto anche di Lewis Hamilton, uno dei piloti accreditati per il titolo che non aveva ancora vinto. Lo sapevamo – termina Alonso – qui la McLaren ha fatto tutte le pole position negli ultimi cinque sei anni ed ha ottenuto vittorie qui una dietro l’altra. Quindi che la McLaren potesse vincere non è una sorpresa. Certo, abbiamo perso punti con Hamilton nel mondiale ma quasi niente con Vettel; però tutti gli altri hanno perso punti rispetto a noi. Siamo alla settima gara e nessuno avrebbe vinto il mondiale dopo questa gara, ma pian piano il mondiale qualcuno lo sta perdendo se non comincia a fare dei punti. Dobbiamo rimanere lì. 

Risultato deludente anche quello di Massa, che chiude in decima posizione. Il brasiliano era partito molto bene ed era riuscito a superare Rosberg dopo poche tornate; però è andato in testa coda al sesto giro scivolando in dodicesima posizione e perdendo il contatto con i primi. Un vero peccato, perchè avere un’altra Ferrari lì davanti avrebbe potuto decisamente rimescolare le carte in tavola, soprattutto nel finale con tanti piloti emersi grazie all’unica sosta.

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