“I Magnifici Sette”, una stagione già storica

Non era mai successo nella storia della F1: sette diversi vincitori nelle prime sette gare del Campionato. I Magnifici 7 o i Sette Samurai, per citare i film di John Sturges e di Akira Kurosawa, hanno animato questa prima parte della stagione, regalandoci l’inizio più imprevedibile e combattuto degli ultimi anni. La Fia e la Pirelli sono insomma riuscite nel loro intento: aumentare lo spettacolo. Ed ecco quindi i nostri Sette che, anzichè difendere il villaggio, difendono sè stessi, la loro stagione, il loro team, il loro gruzzolo di punti, il loro prossimo futuro.

Tra loro troviamo Campioni del Mondo, gregari, eterne promesse, rookies. Sono diversi anche gli obiettivi, ma per alcuni di loro il target primario rimane l’iride. Adesso c’è chi scommette che per l’ottava prova del Campionato, non ci sarà più un nuovo vincitore, ma qualcuno che comincerà ad allungare. Alcuni scommettitori ritengono che chi vincerà il prossimo GP potrebbe poi essere il Campione del Mondo. Tuttavia, nel Circus c’è ancora un paio di piloti che potrebbero essere in grado di vincere una gara: è il caso di Kimi Raikkonen, che con la sua Lotus E20 è sembrato più di una volta capace di fare ben meglio di un piazzamento a podio, se solo le strategie del suo muretto fossero state più furbe; è anche il caso di Schumacher, che a Monaco, senza la retrocessione in griglia di partenza, avrebbe potuto anche vincere.

In ogni caso fa tutto parte di questa stagione incerta, entusiasmante, imprevedibile e combattuta. Ma torniamo ai nostri Magnifici Sette, ripercorrendo le loro vittorie e valutando la loro situazione attuale. Li elenchiamo rispettando l’ordine cronologico dei primi sette GP di questa stagione 2012:

Australia: Button vince la prima prova della stagione, facendo pensare ad un inizio consistente così com’era stata gran parte della sua scorsa stagione. Poi però Somerset Boy si perde: non riesce a trovare i giusti set-up per la sua McLaren e si ritrova spesso nelle retrovie. Sintomatico l’ultimo GP in Canada, dove il suo compagno di squadra vince e lui porta a casa un altro week end nero. Attualmente, Jenson e Lewis sono le due facce (diametralmente opposte) della stessa medaglia coniata in Woking. Pilota furbo, intelligente, calcolatore e che sa aspettare (al contrario dell’irruento Hamilton), Button ha dichiarato che lui e il suo team sperano di aver imparato dagli errori compiuti fin qui e di poter rientrare nella lotta per il titolo: poco probabile.

Malesia: Alonso si aggiudica la seconda tappa del Mondiale. Le paure dei ferraristi, che sanno di dover rincorrere gli altri big team, si diradano. Per settimane si era detto e ribadito, a ragione, che la Ferrari partiva dietro Red Bull e McLaren, perchè il progettto di Maranello era partito da un foglio bianco, mentre quello dei diretti avversari era la naturale evoluzione di una monoposto già vincente. Così è stato e la mancanza di competitività ne era la prova. Poi la vittoria in Malesia, complice la pioggia. Poi Alonso è rimasto sornione dietro gli altri che vincevano i successivi GP, arrivando anche a riconquistare la vetta della Classifica Piloti. Adesso è lì, a soli due punti dal nuovo leader, Hamilton. Lui, gli uomini in Rosso, i tifosi italiani, spagnoli e di ogni parte del Mondo ci credono. Ma si tratta di “un uomo solo al comando”: Massa è ormai la controfigura di un comprimario, il più inconsistente dei gregari. La Classifica Costruttori della Ferrari piange e piangerà fino a fine stagione, superata anche dalla Lotus e la responsabilità è, purtroppo, solo di Felipe: questo sarà quasi certamente il suo ultimo anno in Ferrari.

Cina: Rosberg porta finalmente la AMG Mercedes alla vittoria. Il Campionato comincia a farsi davvero interessante se, oltre a Red Bull, McLaren e Ferrari, anche una quarta scuderia riesce a transitare per prima sotto la bandiera a scacchi di un GP di Formula 1. Purtroppo per i tifosi delle Frecce d’Argento è un acuto solitario. Schumacher ha tutt’ora totalizzato solo 2 punti: è in pratica l’ultimo dei piloti a punti in Classifica. Rosberg ne ha portati a casa molti di più: 67. Il giovane tedesco è il primo degli altri, dietro ai tre top team, ma non sembra affatto in grado di poter competere per la vittoria finale; per un discreto piazzamento sì. La maturità sua e della sua squadra è ancora tutta da dimostrare. Il Kaiser ha avuto “una serie di sfortunati eventi”, finendo spesso fuori gara, ma sembra in grado di poter tirare fuori dal vecchio cappellaccio ancora qualche bella prestazione.

Bahrain: Vettel c’è. finalmente il due volte Campione del Mondo raggiunge la sua prima vittoria. Tutti lo aspettavano già all’inizio del Campionato, ma la Red Bull, l’imbattibile Red Bull si dimostra battibile. Le novità tecniche del Regolamento 2012 colpiscono nel segno e tolgono alla scuderia anglo-austriaca lo strapotere dimostrato nelle due precedenti stagioni. Strapotere in buona parte basato sulle soluzioni adotatte nell’architettura del diffusore e degli scarichi soffiati. Le cose sono adesso più equilibrate, ma il Campione c’è lo stesso e comincia a tirar fuori i denti. Adesso è terzo in Classifica, ma a soli 3 punti da Hamilton e ad una misera lunghezza da Alonso.

Spagna: Maldonado è l’outsider che si impone nel GP iberico, riportando la Williams in una zona che aveva ormai dimenticato del tutto: il gradino più alto del podio. La gara spagnola è un’ulteriore riprova che la gestione delle gomme ha rimescolato le carte ben bene. Nessuno avrebbe scommesso su una vittoria del venezuelano in questo 2012… eppure è arrivata. La Williams non vinceva dal 2004 e per una serie di alterne vicende era precipitata sempre più in basso, chiudendo addirittura la scorsa stagione in fondo alla Classifica Costruttori, fra i team andati a punti. Adesso Pastor è 10mo con 29 punti. Il suo team-mate è dietro, con 15 punti nel carnet. Rispetto al recente passato della Williams queste sono rose e fiori.

Monaco: Webber si impone nella gara del Principato. Shumacher aveva fatto la Pole Position e avrebbe probabilmente vinto, vista la sua esperienza e la quasi impossibilità di sorpassare a Montecarlo. Ma Michael paga caro il tamponamento ai danni di Bruno Senna del Gp precedente e viene retrocesso in griglia di partenza di 5 posizioni. Webber parte quindi primo e ringrazia. Porta a termine una gara accorta e vince. Adesso è quarto in Classifica, a 79 punti. L’australiano è assolutamente in gioco per la vittoria finale, che insegue spasmodicamente da quando è in Red Bull. Ma, a doverci scommettere degli euro sopra, non sembra affatto in grado di scavalcare quei tre là davanti: Hamilton, Alonso e il suo “odiato” compagno di squadra Vettel sembrano decisamente essere i rulers di questo campionato 2012.

Canada: “…e alla fine arriva (Polly?)” Lewis. Hamilton vince a Montréal. L’anglo-caraibico, resettatosi il cervello rispetto al 2011, quando ne combinò abbastanza (arrivando persino a ironizzare sul colore della sua pelle come giustificazione delle decisioni, a suo dire, assurde dei commissari a suo svantaggio), impara un po’ di aplomb inglese dal suo compagno di squadra, capisce meglio le Pirelli, trova il set-up giusto, vince la sua prima gara nel 2012 e balza subito in testa alla Classifica Piloti: meglio di così? Se riuscirà a mantenere la calma, se continuerà a gestire con intelligenza le proprie gare potrà davvero competere per la vittoria finale.

Insomma questi sono gli ingredienti che hanno condito queste prime sette tappe del Mondiale 2012. C’è chi, come Fernando Alonso, pensa che adesso “di nuovi vincitori non ne vedremo più“; ma c’è anche chi, come Hamilton crede che l’incertezza possa continuare e che quindi potremmo vedere ancora qualche altro nome aggiungersi ai “Magnifici Sette”. Di Raikkonen e Shumacher abbiamo già detto ma, a questo punto, nessuno si stupirebbe se anche una Sauber facesse una piazzata sotto una delle prossime bandiere a scacchi. Se dunque c’avete provato gusto, se i “Magnifici Sette” non vi bastano, se questi “ingredienti vi sono piaciuti e li avete assaporati con gusto… non avete che da continuare a seguire questa F1 2012: la scorpacciata d’emozioni non è finita!

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