Alonso dov’eri? Vettel e Hamilton ti hanno “staccato”

Due fendenti dolorosissimi, che squarciano l’aria e frenano le pulsazioni rosse. Due giri veloci che strozzano entusiasmi e sogni di dominio.

Nelle qualificazioni più confuse, indecifrabili e serrate dell’anno,  su un circuito cittadino di discreta andatura che presenta qualcosa come 14 piloti racchiusi in tre decimi in Q2, ecco che a mancare è il protagonista più atteso.

Quel Fernando Alonso pieno di aspettative e buoni propositi che non riesce, causa idiosincrasia della F21012 con le gomme soft, a fare la differenza, a metterci del suo, a rimanere attaccato al trenino che conta. Fernando era ottimista, l’obiettivo era marcare a uomo Hamilton. Gli partirà invece 9 posizioni dietro. E sarebbe scorretto dare la colpa solo alla “Formula lotteria”, che purtroppo esiste.

Perchè l’abbiamo più volte detto, nel caos generale è proprio il talento del pilota che deve fare la differenza. Per Fernando quei 4 millesimi di distacco da Kobayashi in qualifica sono un rimpianto grandissimo. Alonso doveva cercare nella “spazzatura delle prove” la curva buona per fare un po’ di selezione rispetto a piloti che non hanno il suo palmarès.

Invece l’asturiano è sembrato improvvisamente mancare in uno dei momenti topici della stagione, con tutte le vetture attaccate un po’ per meriti e un po’ per la casualità di questa F1 pazza, ma tant’è.

E Alosno, come un ciclista da classifica che crolla in salita, si è fatto staccare dai diretti avversari. Diversa la freschezza in qualifica di un “Signore del giro veloce” come Sebastian Vettel, capace di dare mezzo secondo a tutti nonostante il livellamento prestazionale. Performance da dedicare a chi ancora dubita del talento limpido e cristallino del giovane bicampione del mondo.

E poi c’è l’altro funambolo, l’altro manico del sabato: Lewis Hamilton. L’inglese, nonostante sembri meno brillante di altre volte, ha tirato fuori il giro buono al momento giusto conquistando una prima fila di fondamentale importanza.

Nella confusione generale, che ad alcuni piace perchè la trovano emozionante mentre altri la ripudiano considerandola artificiosa, resta il fatto che Vettel e Hamilton sono staci capaci di svettare, facendo la differenza rispetto ai Maldonado, alle Lotus, ai Perez. Ed è forse proprio in questo che Alonso deve migliorare.

Lo spagnolo che in gara è il più convincente, il più forte, rischia di compromettere la lotta mondiale per questi “sabato del villaggio” un po’ così, sempre oltremodo tormentati. E pace se domani i diretti avversari della Ferrari faranno gara a sè. Per Nando riacciuffarli in pista partendo da dietro sarà notevolmente complicato.

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