Tra Valencia e Silverstone, il punto sul Mondiale 2012

Amici di BlogF1.it, eccomi di ritorno! Ho preso un treno che mi ha portato lontano e finalmente ritrovo la stazione di casa. Sono passati 2 GP ed è cambiato il mondo, chissà cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime gare! Leggo la classifica e vedo Alonso primo con 20 punti di distacco su Webber, che si ritrova ora secondo. Beh, ditemi quello che volete, ma Webber in quella posizione mi suona molto strano, considerando la sua unica vittoria a Montecarlo dove ha guidato facendo il “tassinaro” – con tutto il rispetto per i taxisti, che devono rispettare il codice della strada, ovviamente!

Cosa dire, poi, di quei due ritiri importanti ravvicinati tra loro: Vettel quando era al comando e Grosjean poco dopo, quando era secondo. In un situazione di congelamento regolamentare, un problema di affidabilità così potrebbe sembrare molto strano. Ma non dobbiamo sottovalutare un dato: i direttori tecnici di Lotus e Red Bull sono due aerodinamici. Ora, l’aerodinamico cerca sempre di settare la vettura in modo da avere la massima efficienza, con santa ragione! Ci sono delle situazioni, però, in cui l’efficienza va a scapito della affidabilità.

Per esempio, il raffreddamento di una vettura di F1 costa molto in termini di carico aerodinamico e ne compromette le performance. Si rischia e si va al limite, aprendo il cooling al minimo, ma se arriva la safety car e in pista ci sono 30 gradi di ambiente e quasi 50 gradi di temperatura asfalto, qualcosa può surriscaldarsi causando uno stop  alla vettura. Purtroppo la combinazione poco cooling e velocità bassa della vettura, causa Safety Car in pista, è deleterio per tutto ciò che è sotto il bodywork, specie vicino agli scarichi. Mi ricordo che, durante i test, quando si facevano le simulazioni di gara si prevedevano sempre dei giri in situazione di safety car ed erano quelli più pericolosi in termini di affidabilità. Molto spesso, al rientro ai box della vettura si trovavano le varie paratie di schermatura degli scarichi abbastanza bruciate.

A Valencia, sia Newey che Allison hanno probabilmente rischiato un po’ e la mancanza di test appropriati li ha puniti. Meglio per Alonso che ha fatto una gara molto intelligente. Non c’è niente da dire: si conferma essere un vero fuoriclasse. In una situazione di forte incertezza e di mancanza di superiorità tecnica di qualche team, la cosa più importante è fare le cose con regolarità, senza invenzioni magiche particolari, ma portando sempre migliorie costanti ad ogni gran premio e mantenendo la necessaria lucidità per essere sempre presenti e guadagnare punti.

Questa era la tattica di Prost, pilota molto veloce, ma allo stesso tempo molto razionale e attento a non strafare, che non prendeva rischi inutili. Ecco, Alonso mi sembra sia arrivato a quel grado di maturità che lo rende velocissimo, ma anche molto lucido mentalmente per non rischiare punti preziosi. Un po’ quello che è mancato a Hamilton a Valencia. Sia Fernando che Lewis hanno avuto una situazione simile, GP Canada per il ferrarista e GP d’Europa per il pilota della McLaren: il primo è riuscito comunque a prendere punti, mentre il secondo è andato a muro a seguito di un contatto. Questo mi dà la convinzione che Alonso potrà lottare per il mondiale pur non disponendo della vettura migliore.

Nonostante il ritiro, c’è da segnalare il gran balzo in avanti della Red bull a Valencia in termini di performance. Stupenda qualifica di Vettel e gran gara con un passo, fino al giro in cui il suo alternatore ha ceduto, nettamente superiore a tutti pur utilizzando set di option usate. Vedremo nelle prossime gare se questa superiorità verrà confermata.

La McLaren si è persa per strada e la conferma si trova nelle difficoltà di Button. Posso ipotizzare che abbiano un problema di bilancio abbastanza grave, tale da rendere molto difficile la vita a Jenson, mentre Hamilton – grazie alla sua capacità di guida – riesce a sopravvivere. Spero per loro che abbiano qualche upgrade aerodinamico di performance per le prossime gare, altrimenti la vedo dura.

La Lotus continua a rimanere a galla mantenendo il passo di inizio stagione. Ora arriva il giro di boa e mi aspetto che nelle prossime 2-3 gare tutti i top team avranno dei miglioramenti in macchina. Vedremo se la Lotus riuscirà ancora a tenere il passo. Grosjean sta facendo una stagione molto interessante e credo che stia maturando sempre più mantenendo intatta la sua velocità che, allo stato attuale, sembra essere superiore a quella di Kimi. A sua volta, il finlandese sta rientrando nel giro alla grande, centrando diversi podi anche se manca quello spunto tipico d’un tempo.

Finalmente Schumacher è tornato a casa, sul podio! Era ora, vecchio campione! Credo che se avrà modo di concludere le gare senza problemi, potrà togliersi diverse soddisfazioni. Magari non sarà veloce come una volta – e come potresti esserlo – ma sarai sempre maledettamente competitivo. La Formula 1 ha solo da guadagnare ad avere Michael presente in griglia di partenza.

Voglio anche spendere due parole per  il delicato tema delle gomme. Ritengo abbastanza incomprensibile vedere come sia i piloti che i team siano ancora “inesperti” a capire il reale funzionamento degli pneumatici. In questo, insieme al fatto che non ci sia un team con una netta superiorità tecnica, credo ci sia la spiegazione dell’assoluta incertezza di chi vincerà in campionato. Se fossi ancora un ingegnere di F1, sarebbe un tema a cui presterei immensa attenzione.

Le gomme sono la cosa più importante di una vettura da corsa: sono quelle che permettono di guadagnare o perdere secondi con una minima variazione. Pensate che per guadagnare due decimi di secondo al giro tramite il motore, questo ha bisogno di avere 10 cv in più, che vuol dire tanto sviluppo, ora impossibile, visto che è incredibilmente congelato. Per guadagnare tre decimi di secondo con l’aerodinamica si ha bisogno di circa 10 punti di efficienza, che vuol dire mesi di lavoro in galleria del vento. Dunque, vista l’importanza degli pneumatici, come è possibile che i team non abbiano ancora capito come funzionino? Come è possibile vedere vetture che letteralmente volano, mentre altre “remano” per rimanere in pista? Credo che ci sia ampio margine di miglioramento prestazionale nel momento in cui si mettono in relazione l’esatta comprensione delle gomme con il DRS ed il KERS. Ora è più facile superare ed essere primo dopo l’ultimo pit stop non è più garanzia di vittoria. Molte volte mi domando se in questa situazione di marcato degrado delle gomme non convenga fare la strategia di gara partendo dalla ottimizzazione verso la massima prestazione dell’ultimo stint. Credo che in queste prime 8 gare abbiamo avuto qualche esempio concreto.

La prossima tappa del Mondiale sarà quella di Silverstone, un circuito molto impegnativo, dove la temperatura asfalto avrà un grande peso sulla prestazione delle gomme. Normalmente, in Inghilterra, fa sempre fresco ma se dovessimo avere temperature estive anche lì, gli pneumatici ne soffrirebbero tantissimo.

Il circuito si presta bene per le vetture ad alta efficienza aerodinamica che necessitano di molto carico: ci sono curve veloci, ma anche diverse curve lente, dove il carico aerodinamico aiuta moltissimo sia in frenata che in trazione. Nel caso di temperatura ambiente ed asfalto fresca, occhio alla Ferrari che potrebbe essere protagonista, grazie alla sua capacità di scaldare facilmente le gomme. La mia idea, comunque, è che la Red Bull arrivi a Silverstone come favorita, con Lotus, Ferrari e McLaren a giocarsi i posti d’onore. Tuttavia, come abbiamo visto, tutto può succedere…

Un caro saluto a tutti.
Avanti tutta!

Luigi Mazzola

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