L’Autodromo di Monza invischiato in una bufera giudiziaria

L’autodromo di Monza rischia di essere invischiato in vicende giudiziare piuttosto scottanti che nulla hanno a che vedere con il fascino e la storia del Tempio della Velocità.

I problemi in Autodromo sono iniziati qualche settimana fa quando un controllo ha fatto emergere un particolare paradossale: la pista non risultava in Catasto. Decisamente strano, considerando che oltre al nastro d’asfalto, vi sono box, tribune e strutture varie che non risultano ancora all’Agenzia del Territorio.

A questo si aggiunge un’indagine della Procura di Monza che vuole far luce sull’attività della SIAS Spa, società controllata dall’Aci Milano e che – oltre alla gestione dell’impianto – organizza anche il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Risultato: sette persone indagate con le accuse di false fatturazioni, turbativa d’asta e altri reati fiscali per un periodo che va dal 2007 al 2012.

Come se non bastasse, l’Autodromo è stato al centro di polemiche sulle condizioni dell’asfalto, emerse dopo le troppe cadute nella gara di Superbike, trasformatasi in un vero e proprio flop per via del maltempo.

Stando però alle parole del Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, il Gran Premio di Formula 1 in programma a settembre non dovrebbe essere a rischio: “La situazione è complicata, ma non preoccupante. Sono convinto che tutto sarà risolto al più presto e si arriverà serenamente al giorno del GP”.

Gli fa eco Paolo Guaitamacchi, Presidente della SIAS, che ha aggiunto: “Questo luglio verranno eseguiti dei lavori di risanamento del tratto di pista sospetto”, facendo riferimento al polverone alzato da qualcuno dopo la corsa di Superbike. “Riguardo al Gran Premio, non ci saranno assolutamente problemi”.

 

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