Lo sfogo di Button: “Questa F1 non mi piace più”

Sempre sorridente, un carattere positivo, diciamo che uno sfogo così da JB proprio non te l’aspetti.

Sarà la crisi, nera, in cui è piombato, con ben quattro ritiri in otto gare, sarà il nervosismo per un rendimento deludente, a tratti inspiegabile, se confrontato al brillante 2011 che lo aveva consacrato come anti-Vettel per eccellenza.

Qualcosa si è rotto, e il diciottesimo posto in qualifica a Silverstone conferma le difficoltà di un pilota fino all’altro ieri veloce, versatile, tatticamente perfetto, dalla guida stilizzata.

Magari in Inghilterra farà una grande gara, i suoi tifosi ci sperano. La McLaren ci spera, aspettando la reazione di orgoglio di un campione del mondo che nelle gare caotiche ha sempre cacciato fuori il meglio di sè.

Lucidità, “lettura della partita”, gestione della macchina. Quel mix vincente con il quale Jenson ha incantato in Canada nel 2011, tanto per citare la più bella delle ultime imprese sul bagnato.

Eppure quella di Button non sembra esclusivamente una crisi tecnica, di feeling con la Mp4-27. Ci potrebbe essere qualcosa di diverso, di più malinconico e mentale; quasi una latente insofferenza.

“Quando torno qui, penso ai tempi del Kart. Dove lo spirito era diverso, si lottava ruota a ruota senza un attimo di respiro. Oggi è solo business. Un tempo dopo la gara andavi a giocare a pallone con gli avversari. Ecco io oggi non mi ci vedo proprio ad andare a palleggiare con Vettel. Si è perso lo spirito originale delle corse”.

Parole dure, probabilmente sincere, che provengono proprio da uno dei ragazzi copertina di questa F1. Uno di quelli che “buca lo schermo”, amato dal pubblico e dagli sponsor, ma che sotto sotto vorrebbe pensare solo a correre:

“Un tempo le gare mi piacevano di più, dovevi leggerla, interpretarla, programmare una tattica. Adesso più pensi a una strategia e più fai casino. E’ un anno troppo strano, ci capiamo poco. In una gara devi gestire le gomme e fermarti il meno possibile, quella dopo devi spingere come un matto per fare più soste. E’ frustrante perchè sei costretto a scendere in pista e decidere dopo il primo giro cosa fare”.

La sensazione è che Jenson sia leggermente “stanco”, mentalmente si intende. Verosimilmente si aspettava di più da questa stagione e forse da se stesso, soprattutto nel confronto interno con Lewis Hamilton. E dopo l’illusorio successo in Australia. In fondo, però, l’occhio della tigre c’è ancora:

“Credo nella rimonta a Silverstone. Speriamo in una gara confusa; con il meteo così varabile può succedere ancora di tutto. E poi per vincere ci vuole anche un po’ di fortuna quest’anno, spero di farmi trovare al posto giusto…” 

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