Concordia “democratica”: Whitmarsh coinvolge la FIA

Bernie Ecclestone dovrebbe coinvolgere la FIA nel prossimo Patto della Concordia: ne è fermamente convinto il Team Principal della McLaren, Martin Whitmarsh. Il vertice della scuderia di Woking vede di buon occhio un patto tripartito fra team, detentore dei diritti commerciali e FIA appunto. Le corse ne beneficerebbero, perchè non si tratterebbe più di un mero accordo di natura esclusivamente commerciale, ma coinvolgerebbe la Federazione a garanzia di tutti e dello sport stesso. Questo, in sintesi, il Whitmarsh-pensiero, esplicitato in un’intervista rialasciata al britannico Autosport.

I commenti di Whitmarsh seguono le prime notizie circa il nuovo Patto della Concordia, secondo la cui struttura generale le novità regolamentari dovrebbero essere concordate con i team e non appunto con la FIA. Ma il Team Principal delle frecce d’argento inglesi non vede il motivo per cui bisognerebbe escludere la FIA in questo processo di rinnovamento della F1 del prossimo futuro e nella definizione del suo nuovo establishment. Non piace al capo della scuderia britannica il nuovo modus operandi di Ecclestone: la firma di alcuni team precederebbe quella di altri, per poi arrivare ad un accordo finale (a cose fatte) con la FIA. Preferirebbe un processo più collegiale, democratico e simultaneo.

Pochi giorni fa invece Ecclestone aveva comunicato, raggiante, che il nuovo accordo per il prossimo Patto della Concordia (che entrerebbe in vigore dal 1° gennaio 2013) è ormai cosa fatta. Per quanto riguarda l’aspetto commerciale, ha sottolineato il patro della F1, ci sarebbe già una condivisione totale fra lui e i team. Per quanto riguarda invece le novità regolamentari, Bernie sostiene che dovranno essere i top team a deciderle. Insomma, vuole dare voce in capitolo solo ai team che portano soldi e che hanno intenzione di restare in Formula 1. Tradotto: Ferrari, McLaren, Mercedes, Red Bull e forse anche Williams (per anzianità). Porte chiuse quindi alla FIA, per sua stessa ammissione.

Questa è politica, ovviamente. Si tratta di stabilire chi decide cosa: non certo una cosa di poco conto. Ricordiamo che l’attuale Patto della Concordia, che deve il suo nome a Place de la Concorde, a Parigi (dove ha sede la Federazione Internazionale dell’Automobile) è stato firmato il primo agosto del 2009 e rimarrà, appunto, in vigore, fino a tutto il 2012.

 

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