Hamilton-McLaren, fine dei dubbi?

La sua convinzione nei mezzi di Woking sembrava vacillare quando qualche giorno fa aveva rilasciato dichiarazioni sul suo futuro non troppo limpide. E l’idea di cercare fortuna altrove deve averla davvero soppesata, per non lasciare nulla al caso. Ha pensato a tutto, si è guardato intorno. Ma solo per essere convinto di fare bene a restare dov’è.

Non c’è ancora la firma, infatti, ma alla vigilia del GP di Hockenheim Lewis Hamilton ha lasciato intendere di non riuscire ad immaginare al momento altro team in cui correre all’infuori della sua McLaren: “Ho tanta fiducia in loro, siamo come una famiglia. Essere in qualsiasi altra squadra mi sembrerebbe davvero anormale. Quando uno dei più grandi piloti in attività deve decidere a quale cavallo affidarsi non può farlo alla leggera. Ecco perché sul piatto della bilancia Hamilton ha posto anche l’ipotesi di un trasloco: “Quando sei in una posizione del genere per la prima volta, bisogna fare tutto con la dovuta cautela, e devi essere sicuro di dare un’occhiata all’intera griglia. Devi guardare tutte le opzioni e conoscere tutti i tuoi piani, senza fretta. Alcune delle decisioni peggiori sono quelle affrettate”.

La fretta è una cattiva consigliera, la calma no. E la calma, a quanto pare, ha suggerito Woking. In modo che quando le cose torneranno a girare per il verso giusto lui potrà essere lì, pronto a trarne ogni beneficio: “Per la squadra gli ultimi 10-15 anni sono stati difficili. Sto aspettando che arrivi il momento in cui saranno all’apice. È successo con Mika alla fine degli anni ’90, e spero che a un certo punto sarà il nostro turno. Sento che ce la posso fare, assolutamente, e sono costantemente spronato dall’impegno che vedo nel team. Questa squadra non si arrende mai, io non mi arrendo mai, e spero che prima o poi saremo premiati per questo”.

“Sei mesi non valgono 14 anni di rapporto”, aveva detto. Nonostante la prima metà del 2012 sia stata deludente, Lewis non dimentica l’appoggio che ha ricevuto fin da quando era poco più che un bambino: “Non credo di avere minore fiducia in loro. Riescono sempre a riprendersi. Il supporto che ho avuto qui non ce l’hanno in molti. Da Ron Dennis, da Norbert Haug, da Martin Whitmarsh. Stanno con te nel bene e nel male, sono persone vere e leali. Non è una cosa che sottovaluto”.

La pessima prestazione di Silverstone ha gettato molto allarmismo sullo stato di forma della McLaren, e i più scettici diranno che se Hamilton resterà a Woking sarà solo per mancanza di alternative convincenti. Ma un Campione non sceglie un cavallo sfiancato: mettendo da parte il pessimismo, il fatto che in questa importante fase della sua carriera Lewis voglia concedere la propria fiducia al team dovrebbe essere una garanzia sufficiente per convincere i tifosi a fare altrettanto. E chissà, magari il pacchetto EVO che debutta nel weekend tedesco sarà la loro prima ricompensa.

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