Sorpassi fuori pista: c’era già stato un chiarimento

La penalità imposta a Vettel al termine del GP di Germania per il suo sorpasso fuori pista su Jenson Button è stata chiaramente uno degli argomenti più chiacchierati del weekend. A due giorni di distanza, AUTOSPORT rivela che prima della gara di Silverstone tutti i piloti erano stati avvisati su un chiarimento dell’articolo 20.2 del regolamento sportivo, ovvero quello che stabilisce che i piloti devono usare il tracciato in ogni momento, senza potersi avvantaggiare da un’eventuale escursione nelle vie di fuga.

L’episodio che aveva spinto Whiting a fare delle precisazioni su questa regola era avvenuto in occasione del GP del Bahrain, in cui Lewis Hamilton, a causa della decisa difesa da parte di Rosberg, era uscito fuori dal tracciato ma aveva comunque superato l’avversario. A differenza di quanto successo tra Vettel e Button domenica, i commissari avevano stabilito che il sorpasso di Hamilton era stato ultimato una volta che il pilota era rientrato in pista, e non mentre ne era ancora ai margini. Per questo, dopo quell’episodio il direttore di corsa ha deciso di specificare nel regolamento che, in ogni caso dubbio, è nel poter degli steward decidere se un pilota ha effettivamente ottenuto un vantaggio lasciando il tracciato oppure no. Per intenderci, non è più tutto bianco o nero, non è più sufficiente vedere in quale posizione il pilota rientra in corsa: i commissari possono riservarsi il diritto di giudicare se l’uscita di pista è stata un fattore determinante nella manovra, come hanno ritenuto nel caso di Vettel domenica.

Il chiarimento di Whiting, che era contenuto nella stessa nota che riguardava la difesa dai sorpassi, afferma: “Qualsiasi pilota che lascia il tracciato (il che avviene quando nessuna parte della sua macchina resta in contatto con la pista, come stabilito dall’attuale regolamento), può tornare in pista senza però ottenerne un vantaggio. Mentre l’articolo in questione afferma che un pilota non deve avvantaggiarsi in nessun modo uscendo dal tracciato, pensiamo che sia giusto che i commissari giudichino a loro discrezione nei casi in cui non sia completamente chiaro se il pilota ha ottenuto un vantaggio diretto o immediato”.

Non una modifica dell’articolo, quindi, ma un’integrazione per inglobare nel regolamento situazioni che di fatto si sono già presentate, come appunto quella in Bahrain.

Ogni GP è anche un’occasione per studiare ed applicare delle modifiche al regolamento (con esiti non sempre apprezzati da tutti). Ma anche la gara di Hockenheim ha offerto uno spunto su cui Whiting dovrebbe riflettere: i secondi addizionati a mo’ di drive through post-gara dovrebbero mimare quelli che il pilota avrebbe perso se la penalità gli fosse stata imposta durante la corsa. In una pista in cui si impiegano meno di 15 secondi a percorrere la pit-lane, una penalità post-gara di 20” è inopportuna ed eccessiva.

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