In McLaren c’è fiducia: “Eliminato il gap con le prime”

Il secondo posto colto da Button appena quattro giorni fa, in quel di Hockenheim, ha stupito tutti. Sino alla gara precedente tenutasi a Silverstone, la Mp4-27 era apparsa davvero poco competitiva, non solo per quanto riguarda Red Bull e Ferrari, ma anche nei confronti di una Lotus dormiente per metà GP, prima di scatenarsi nelle ultime fasi.

C’era di più. Hamilton pareva aver perso la lucidità attraverso la quale aveva vinto il Campionato del Mondo cinque anni fa, annebbiata probabilmente da pensieri che lo rimandavano verso il nuovo contratto con il team di Woking o, addirittura, verso nuovi e più proficui lidi, leggasi di fatto Milton Keynes. Button era in crisi mistico-tecnica, un mix letale per un pilota di F1. Jenson non  riusciva più ad utilizzare al meglio gli pneumatici anteriori e palesava più uno stress mentale, uno stress da “non-risultato” in gara.

A Hockenheim è però arrivata una sorta di Mp4-27B. Ala anteriore nuova, fiancate più snelle, aerodinamicamente più efficenti delle precedenti e, probabilmente, qualche altro piccolo particolare invisibile ad occhio nudo. Risultato: Button convincente secondo (nonostante la crisi di gomme degli ultimissimi giri) ed Hamilton che, nella parte centrale della corsa, ha dimostrato alla squadra, al nervosissimo Vettel ed anche a se stesso, di essere in gran spolvero. Il passo era certamente dei migliori, nonostante problemi di bilanciamento della vettura dovuti al contatto che lo ha messo fuori gioco per la vittoria finale nei primi metri della corsa tedesca.

Una reazione che sa di autentica prova di forza. La McLaren, così come una fenice, può “morire”, ma riesce sempre a risorgere dalle sue ceneri, riproponendosi ai vertici anche dopo gare disastrose. Ed i tempi sono davvero brevissimi, se pensiamo ai distacchi subiti a Silverstone ed alle prestazioni in gara delle due vetture del team guidato da Martin Whitmarsh.

Il managing director McLaren, Jonathan Neale, fotografa così la situazione creatasi già dalle primissime libere ad Hockenheim: “Siamo molto soddisfatti del nuovo pacchetto introdotto in Germania. Lo abbiamo provato immediatamente il venerdì ed abbiamo cercato di adattarlo il più possibile alla pista per avere un gran passo in gara. Sappiamo che in prova andiamo abbastanza bene, per cui volevamo sistemare tutto al meglio per il GP. In tal modo siamo riusciti a colmare il gap con Red Bull e Ferrari. Ora siamo decisamente alla pari e cercheremo già domenica di lottare per la vittoria con entrambi i nostri piloti. Non temiamo nessuno. Dobbiamo continuare a lavorare così, percorrendo questa strada, che sembra giusta per noi“.

La grande fiducia di Neale, però, dovrà tramutarsi in prestazione e soprattutto in risultati già da domenica, a Budapest. Inoltre, non basterà certo aver colmato il gap prestazionale con le prime per tentare di rientrare in lizza in questo Mondiale 2012: ci vorrà ben altro, ovvero divertare la vettura più veloce e cercare di fare più punti possibili da qui all’ultima gara, confidando che RB e Ferrari si ostacolino a vicenda. Difficile, ma non impossibile. In F1 mai dire mai, chiedere ad Hamilton nel 2008…

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