RB: senza mappature, vincono gli altri. Seb 4° e Mark 8°

Altro weekend davvero negativo per gli alfieri Red Bull. In una pista, l’Hungaroring, solitamente terreno di caccia e di dominio assoluto delle lattine, il moro anglocaraibico – al secolo Lewis Hamilton – ha messo tutti in fila. Ex dominatori compresi.

Che il vento fosse cambiato, è parso chiaro a tutti già dalle prime prove libere del venerdì, quando sia Vettel che il suo compagno di team Webber faticavano a bilanciare la vettura, non riuscendo così a trovare il giusto setting anche a causa della pioggia caduta nella seconda sessione di prove libere.

La gara è stata una vera e propria monotonia, non fosse stato per l’esaltante quarto stint del due volte Campione del Mondo, consumatosi dal 59° giro al 69° ed ultimo giro della corsa ungherese. Vettel ha cercato, con il terzo pit stop, di recuperare una posizione  nella classifica finale ai danni di un convincente Grosjean, che occupava il terzo posto in gara. Purtroppo la rimonta è stata vana, Vettel infatti è rimasto al 4° posto, dietro al francese della Lotus, per solo un secondo, dopo aver recuperato ben 19” in dieci giri.

Il quarto posto però è una grandissima delusione per Vettel e per la Red Bull, che puntava su di lui per rialzarsi dopo la gara disastrosa di una settimana fa ad Hockenheim. Chi ha deluso, ancora una volta in maniera pesante, è stato Webber. In crisi d’assetto sin dal venerdì, l’australiano è riuscito sì a migliorare l’undicesimo posto della griglia di partenza, ma ha subito il traffico proprio come la settimana scorsa.

Prima Alonso, poi Senna e Webber ha perso il treno dei primissimi, rimanendo invischiato nelle posizioni di rincalzo. Mark ha chiuso la gara in ottava posizione, non certo il modo migliore per immettersi nella sosta estiva perdendo ulteriori punti dal leader della Classifica piloti, Fernando Alonso, che ha chiuso al 5° posto.

Con le mappature cambiate da questo GP che, come dicevamo, è sempre stato una tappa favorevolissima per il team di Horner, le Red Bull hanno oggettivamente lanciato segnali di quanto le regolazioni al Renault fossero, se non decisive, quantomeno molto importanti per le prestazioni delle RB8. Appena un giorno fa, Webber, aveva dichiarato: “Le mappature non sono decisive per la nostra vettura, hanno preso un abbaglio. Andiamo forte perchè la nostra vettura è progettata bene, a prescindere o meno da regolazioni al Renault“. Chissà se dopo questo GP anche in Webber sia nato qualche sospetto.

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