Monza 99, le lacrime di Hakkinen nel trionfo di Frentzen

E’ il covo dei tifosi Ferrari, il luogo dove la passione per il cavallino rampante raggiunge l’apice e dove chiunque non sia un pilota di rosso vestito passa in secondo piano. In una parola, Monza.

L’edizione 1999 della corsa vede in lotta per il titolo mondiale Mika Hakkinen ed Eddie Irvine.

Il popolo ferrarista, senza l’idolo Schumacher costretto a saltare anche il Gran Premio d’Italia per via della frattura alla gamba rimediata a Silverstone, riempie d’affetto il nuovo eroe Irvine, sostenendo il pilota – playboy – irlandese per tutti i tre giorni di gara, nonchè il sostituto del tedesco, Mika Salo.

Nonostante Eddie si trovasse in piena lotta per il mondiale, nel paddock circolava ormai la voce, priva di ufficialità, di un suo defenestramento per l’anno successivo per far posto a Rubens Barrichello.

Questa consapevolezza, mixata con la tensione di giocare una delicata partita a scacchi per il mondiale, furono elementi destabilizzanti per Irvine in quel Gran Premio. Sin dalle qualifiche, infatti, la rossa numero 4 non brillò, posizionandosi in ottava posizione alle spalle del poleman Hakkinen, oltre sorprendenti Frentzen su Jordan – secondo – e Zanardi su Williams – quarto.

Alla partenza il finlandese della McLaren lasciò tutti al palo prendendo comodamente il comando della corsa, mentre Zanardi, autore sino a quel momento di un campionato incolore, si portò in seconda posizione seguito da Frentzen.

Alla seconda variante Marc Genè, ai tempi driver della Minardi, fu costretto al ritiro poichè centrato in frenata da De La Rosa al volante della nera Arrows. Stesso beffardo destino in casa Minardì toccò a Luca Badoer nel corso del secondo giro, colpito alla frenata della prima variante da Takagi.

Nel posizioni di vertice Hakkinen manteneva saldamente il comando, mentre alle sue spalle Frentzen sopravanzò Zanardi e Mika Salo superò uno spento Coulthard. La gara di Zanardi fu un fuoco di paglia. Nelle prime tornate il pilota bolognese riuscì finalmente a dimostrare a tutti di che pasta fosse fatto lottando a spada tratta con i rivali, ma nel corso dell’undicesimo giro, a causa di un violento passaggio sul cordolo, il fondo della sua vettura si danneggiò causando un precoce declino delle prestazione della Williams.

La gara sembrava ormai segnata dal dominio di Hakkinen, ma Monza è una pista traditrice. Così come nel 1988, quando Senna si ritirò per il contatto con Schlesser quando aveva ormai la gara in pugno, anche nell’edizione ’99 il leader della corsa fu costretto al ritiro. Alla prima variante il pilota McLaren sbagliò la scalata, inserendo la prima invece che la seconda. Un attimo, una frazione di secondo, un movimento errato delle dita della mano sinistra e la freccia d’argento numero 1 andò in testacoda insabbiandosi.

 

Un boato scosse il circuito, i tifosi della rossa avevano appena assistito ad un errore inaspettato del loro “nemico” e le urla di gioia quasi sovrastarono il rombo dei motori.

La proverbiale calma di Hakkinen fu spazzata via da un impeto di rabbia. Il finlandese gettò via il volante uscendo di corsa dalla vettura e dirigendosi dietro le barriere scoppiò in un pianto disperato. Un gesto umano, che dimostrò come il finlandese, nonostante l’assenza di Schumacher, soffrisse terribilmente l’inaspettata pressione di Irvine. Un pianto che fece il giro del mondo, lasciando l’anima di Hakkinen nuda davanti agli occhi di milioni di spettatori increduli.

Frentzen colse l’occasione al volo, centrando la vittoria che lo portò in terza posizione a soli dieci punti da Hakkinen ed Irvine. Proprio l’irlandese, autore di una gara incolore conclusa al sesto posto, trasse maggior beneficio dal ritiro del pilota McLaren, conquistando un punto che lo portò al primo posto della classifica a pari merito con il finlandese.

Alle spalle del vincitore si piazzorono Ralf Schumacher, autore di una ottima corsa e Mika Salo che, salito sul podio, capì cosa voleva dire essere un pilota Ferrari quando vide la marea rossa osannarlo da sotto il palco.

Questa è Monza, la pista di casa della Ferrari dove il pubblico spinge i propri eroi a dare il 110%.

Lascia un commento