Tramonto agrodolce per la Ferrari ad Abu Dhabi

Alonso, con il suo secondo posto qui ad Abu Dhabi, rosicchia tre punti a Vettel, che chiude terzo. Raikkonen vince la sua prima gara della seconda parte della sua carriera. In questo podio c’è quindi uno splendido ritorno, quello di Iceman, che però esce dalla battaglia per il titolo iridato: restano Fernando e Sebastian, adesso separati da 10 punti.

Mai come in questo week end le sorti della gara sono state segnate dai capricci della Dea Bendata: prima ha arriso alla Ferrari, con la penalizzazione dell’incolpevole Vettel (la sua squadra ha sbagliato i conti con la benzina in Qualifica, facendolo partire dalla Pitlane, oggi in gara). Poi ancora Fortuna per Alonso, con i contatti di Seb, prima durante uno dei tanti sorpassi già all’avvio, poi nell’evitare la Toro Rosso di Ricciardo in occasione della prima Safety Car: sbatte contro il cartello del DRS ed è davvero costretto a cambiare il musetto, cosa che aveva fino a quel momento evitato. Ma le Safety Car hanno in realtà facilitato la grande rimonta di Vettel, dall’ultimo al terzo posto… e così la Dea con gli occhi coperti da Maranello si sposta su Milton Keynes.

Andiamo con ordine. AL 9° giro Hamilton è in testa, davanti a Raikkonen, Maldonado e Alonso: Vettel è già 13#. Alonso, partito 6#, ha già effettuato due sorpassi, fra cui quello ai danni di Webber. Vettel non è da meno, ma danneggia la parte destra dell’ala anteriore nel sopravanzare Bruno Senna, tuttavia può continuare. Entra la prima SC e Vettel ne approfitta: si avvicina, è 12#. Al 13° giro, Vettel sbatte contro il cartello del DRS e stavolta deve cambiare. Ma ne approfitta e, partito con le gomme più dure, mette le morbide e si lancia nella sua grande rimonta. Al 15° giro c’è la ripartenza. Davanti sempre Hamilton, Raikkonen e Maldonado: Alonso sbaglia tutto, pasticcia e non riesce a tenere il passo della Williams, addirittura rischiando di essere passato da chi segue: Webber e Button. Massa è subito dietro: settimo. La Dea Bendata continua a giocare con tutto e tutti: Hamilton esce di scena per un guasto al 20° giro, Raikkonen diventa il leader e lo rimarrà fino alla fine. Un giro più tardi, Alonso passa finalmente Maldonado ed è secondo a 5.7 secondi dal finlandese. Massa è 6# a 1.6 da Button, Vettel rimonta ed è già al margine della zona punti: 11#.

Gli scudieri dei top team escono di scena: Massa va in testacoda, Webber sarà poi coinvolto (insieme a Grosjean) in un incidente innescato da Perez su Di Resta. Perez si merita lo stop and go. Alonso fa il suo stop ai box al 29° giro. Vettel gli è davanti. Al 32° giro abbiamo Raikkonen in testa, seguito dal bi-campione del Mondo (l’unico con gomme soft), Alonso e Button. Massa è 12#. Fra i primi quattro battistrada, tutti abbastanza vicini fra di loro, comincia una nuova gara. Tutti hanno fatto un pit stop, ma Vettel ha un vantaggio. Al 39° giro il patatrac di cui sopra (fra Perez e altri birilli) fa rientrare la Safety Car. Vettel aveva appena fatto il suo secondo pit stop (non azzarda ad arrivare fino in fondo con le soft): la cosa quindi gli fa gioco… e la Fortuna rimane dalle sue parti. Dopo il 40° giro inizia quindi una quarta e ultima gara: lo sprint finale. Raikkonen, Alonso, Button e Vettel, che paga pochissimo dopo il suo stop e riesce a riavvicinarsi grazia alla SC. Il tedesco vola e al 52° giro passa Button, Alonso cerca di rispondergli tentando di avvicinarsi a Raikkonen, ma non ce n’è. Il finnico controlla con la sua proverbiale freddezza. Finisce così, con un Alonso che, viste le premesse, guadagna forse troppo poco su Vettel; e un Sebastian che, viste le premesse, fa un vero e proprio colpaccio limitando al massimo i danni che potevano derivare da una partenza da Pitlane. Massa chiude 7#, senza poter dare alcun contributo alla causa del suo team-mate. Alonso e Vettel sono però consapevoli di aver fatto tutto quello che era in loro potere per portare a casa un bottino quanto più ricco possibile dal week-end di Abu Dhabi. Ma Vettel può ancora contare sulla macchina migliore.

Queste le parole di Alonso, subito dopo l’arrivo: “Sono molto felice. Non eravamo molto competitivi in questo week end. Partivamo settimi… poi sesti (dopo la penalizzazione a Vettel ndd). Ho dovuto lottare sin dall’inizio. Il secondo posto era il massimo che potevo fare vista la partenza.

Domenicali, intervistato dalla Rai, continua a ribadire che la Ferrari deve continuare a lavorare a testa bassa ma non riesce a nascondere un pizzico di fastidio per le tante situazioni fortunate che hanno facilitato la vita a Vettel. Quella Fortuna di cui dicevamo più sopra, quella Fortuna che però tende sempre ad aiutare gli audaci.

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