La review tecnica di Abu Dhabi

Sono gli ultimi sforzi decisivi per i team del grande circus, in particolare per i quattro top team in lotta per le posizioni di vertice, Ferrari e Red Bull su tutte. Contrariamente alle aspettative, infatti, abbiamo una lunghissima lista di novità più o meno rilevanti che ci proviene direttamente dai box di Abu Dhabi.

Cominciamo con la sempre più discussa Red Bull, anche questo weekend sotto i riflettori per invenzioni diaboliche firmate Newey. A finire sotto accusa, questa volta, è un presunto correttore d’assetto che sfrutterebbe lo spostamento dei liquidi, acqua e olio, per modificare l’assetto della monoposto (link articolo). Acqua e olio, infatti, hanno un certo peso e avere la possibilità di “spostarli” in zone diverse della monoposto (ergo, in serbatoi diversi) equivale a posizionare zavorra “extra” e variabile a proprio piacimento, magari anche durante la marcia. Per la Red Bull ciò è possibile in virtù di una deroga concessa dalla Fia ai motorizzati Renault per motivi di “overheating”. Ovviamente, nel caso l’indiscrezione fosse vera, si tratterebbe di una violazione al regolamento, che non consente assolutamente di utilizzare liquidi per bilanciare la vettura.

Non è tutto. C’è un’altra immagine che ha ulteriormente ingrandito la bufera onnipresente sul box austriaco: questa. E’ evidente l’elasticità dell’intero musetto, che va ad aggiungersi  a quella già nota dell’ala. Davvero notevole lo studio sulla fibra di carbonio per ottenere un effetto simile. Ma qui, inutile ripeterlo, Newey è anni luce avanti a tutti gli altri. Restando sull’ala anteriore, parzialmente diversa quella vista ad Abu Dhabi, che presenta un flap di forma diversa rispetto alle versioni precedenti (FOTO).

L’ultima indiscrezione riguarda l’impianto frenante ed un meccanismo per variare le temperature di esercizio dei dischi (soprattutto per favorirne il riscaldamento quando sono freddi). La McLaren lo utilizza già e la Red Bull ha chiesto chiarimenti in merito alla Fia, probabilmente per dotarsi di un dispositivo simile. L’ultima annotazione è relativa alle paratie dell’ala posteriore, prive dei “rastrelli” posizionati nella parte bassa delle stesse (FOTO).

Pacchetto di evoluzioni decisamente sostanzioso quello della Ferrari, che le sta provando tutte pur di avvicinare la Red Bull, soprattutto in qualifica, dove, però, Alonso e Massa restano ancora troppo lontani dalle vetture di Vettel e Webber. I due alfieri hanno corso con praticamente due vetture completamente differenti a livello aerodinamico, con il solo Alonso ad utilizzare il nuovo pacchetto. Completamente nuova l’ala anteriore che presenta una paratia laterale con ben cinque soffiaggi di diverse dimensioni (FOTO). Nuovo anche il profilo alare, composto da due elementi principali dotati rispettivamente di ben tre soffiaggi per quello basso (quindi quattro elementi) e uno ad “L” capovolta (quindi due elementi) per quello alto (FOTO). Diversi anche i deviatori di flusso posti al di sotto del cockpit tra le sospensioni anteriori, maggiormente arcuati e costituiti da due profili (e non più uno sdoppiato) (FOTO).

Novità relative anche all’ala posteriore, con la quale la Ferrari si è garantita una velocità di punta maggiore, di cui abbiamo visto i frutti soprattutto in gara, come confermato dai team radio di Jenson Button. Il nuovo profilo del DRS non presenta più le due “V” ed è dritto (FOTO), mentre, relativamente agli sfoghi presenti sulle paratie, è stata utilizzata la soluzione con quattro aperture svergolate verso il basso. Si segnala, infine, un nuovo monkey seat (FOTO).

La novità più rilevante riguarda il diffusore, il cui sviluppo prosegue incessante; quello della Ferrari presenta ora ben due Gurney flap (FOTO), i quali vanno entrambi a congiungersi con il fondo nelle parti laterali. Da notare che la Ferrari ha aumentato l’angolo di curvatura della zona, che prima presentava un piano orizzontale più esteso. Resta il “soffiaggio” centrale collocato al di sopra del foro per il motorino d’avviamento, che incrementa il flusso d’aria proveniente dal cofano, alimentato anche dalle tre feritoie presenti al di sopra dei semiassi per ogni lato, il cui andamento conferma che anche la Ferrari ha provato, come la Red Bull, a canalizzare una quantità d’aria maggiore nella parte centrale del diffusore al di sotto della struttura deformabile dietro al gruppo cambio/differenziale.

Andiamo alla Lotus, che ottiene la sua prima vittoria stagionale (e riporta lo storico marchio al trionfo dopo un lunghissimo digiuno) con Kimi Raikkonen. Sulla E20 non era presente nessuna novità di rilievo ma segnaliamo comunque le voci relative alla perdita di potenza del motore Renault a causa degli scarichi “Coanda” (confermata anche da Raikkonen allo scorso GP) che alcune indiscrezioni quantificano addirittura in ben 23 cavalli. Evidentemente però, i benefici aerodinamici dati dai nuovi scarichi compensano la minor potenza con un maggior rendimento aerodinamico del posteriore.

Modifiche di “nicchia” per la Mercedes, che utilizza dei deviatori al di sotto del cockpit di diversa forma (FOTO), mentre prosegue lo sviluppo (probabilmente per la prossima stagione) dell’F-duct passivo (FOTO).

Nessuna novità apparente da segnalare per la McLaren, che ha corso con la vettura già vista al Gp d’India.

 

 

Lascia un commento