Muso deformante Red Bull: fantascientifica realtà?

Dopo il weekend di Abu Dhabi, è la Red Bull RB8 a tenere accesa l’attenzione degli appassionati sul fronte tecnico. Dopo la questione del sistema dei vasi comunicanti per modificare la regolazione dei pesi durante la gara, la vettura firmata di Adrian Newey torna sotto la lente di ingrandimento per una possibile soluzione tecnica ai limiti del fantascientifico. Prima di addentrarci in un argomento così scottante, è però doveroso premettere che si resta nel campo delle ipotesi. La RB8 non sembra più una monoposto di Formula 1, ma una sorta di navicella spaziale con tecnologie ai limiti della fantasia. L’ultima chiacchierata soluzione sarebbe quella del musetto di gomma.

Il dubbio di molti appassionati di tecnica, che ci hanno inviato decine di mail in redazione, è nato dopo aver visto le immagini del pit-stop di Sebastian Vettel ad Abu Dhabi. Basta concentrare l’attenzione sulla zona più estrema del musetto, quella in giallo, che sembra deformarsi con estrema facilità alla pressione del meccanico che deve smontare l’ala in vista della sostituzione.

La domanda che in molti si sono fatti è: ma è carbonio o pongo? L’elemento sembrerebbe quasi realizzato da un materiale gommoso o, comunque, particolarmente eleastico. Al movimento del meccanico, tra l’altro, sembra piuttosto evidente che il profilo principale dell’ala si avvicini all’asfalto. Tanto è bastato per far tornare in voga il tormentone della flessibilità dell’intero musetto della Red Bull che, ormai da anni, tiene banco. L’ipotesi è che a deformarsi non sia l’intera struttura, ma solamente il materiale di rivestimento, tramite l’utilizzo di un particolare materiale composito.

Nonostante l’episodio possa essere o meno considerato rilevante, la questione sulla flessibilità di tutto il musetto della Red Bull resta completamente aperta. Basta guarda la grande elasticità delle ali in questa foto animata che conferma quanto Newey, rispetto agli avversari, sia particolarmente avanti.

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